Il caso Ronaldo-Mayorga non è materia da tifosi, CR7 e la donna meritano rispetto
I latini non hanno sempre ragione. Pecunia qualche volta olet. L'accordo di segretezza da 375 mila dollari fra Cristiano Ronaldo e Kathryn Mayorga, che lo accusa di una violenza sessuale nel 2009, stende una nebbia di interrogativi e di insinuazioni su una vicenda di cui solo loro due conoscono gli esatti contorni. Una ragazza immagine, allora, diventata poi insegnante elementare e uno dei calciatori più ricchi e più idolatrati del mondo. Due mondi così opposti da scatenare innocentisti e colpevolisti, influenzati o meno che siano dalla partigianeria calcistica, pronti nell'occupare le aree estreme dello spettro di reazioni. Ma la storia si muove nell'area della complessità, in una confusa terra di mezzo in cui per ora la storia si muove. È la zona della presunzione: presunto è lo stupro finora, presunto innocente va considerato Ronaldo, che al momento non è indagato anche se la polizia ha riaperto l'indagine. Né l'accusa di lei, né la difesa di lui rappresentano verità da accettare in via acritica, sic et simpliciter, per convinzioni personali o simpatie di bandiera. Sono, al momento, versioni discordanti di una serata dai contorni incerti, dagli effluvi maleodoranti, che se non chiarita continuerà a lasciare una riga nera sul presente e sul futuro di entrambi.
Cosa sappiamo della vicenda
Il 12 maggio 2009 è un venerdì. Cristiano Ronaldo, che sta per passare al Real Madrid per 94 milioni, è al Palms Casino Resort a Las Vegas, in vacanza con il cognato e il cugino. Ha l'appartamento 57306, un attico da mille dollari a notte con l'idromassaggio sulla terrazza. Kathryn Mayorga allora ha 25 anni, è un'aspirante modella e lavora anche come ragazza immagine. Quella sera è nella sezione VIP del Rain, un nightclub di proprietà del Palms Casino Resort. Le foto di quella che allora è solo “una misteriosa brunetta” accanto al campione del mondo fanno il giro del mondo in poche ore. La festa prosegue nella suite di Ronaldo. Secondo la versione di Kathryn, lei sarebbe andata in bagno per cambiarsi, per mettersi in costume e entrare nella Jacuzzi. Qui ci sarebbe stato un primo approccio, poi un bacio. A quel punto l'avrebbe spinta sul letto della camera e sodomizzata: il tutto sarebbe durato non più di 5-7 minuti. Secondo quanto riferito da Der Spiegel, che ha svelato la storia a partire da documenti emersi nell'ambito dell'inchiesta Football Leaks, in un primo tempo ai suoi avvocati chiamati per definire l'accordo con la donna Ronaldo avrebbe fornito una versione non così dissimile: “lei non voleva ma si è resa disponibile, continuava a dire no, non sono come le altre, sono stato rude, è stato veloce. Poi mi sono scusato”. Ma in una seconda versione del questionario che gli hanno sottoposto gli avvocati, questa versione dei fatti sparisce.
Mayorga chiama la polizia solo alle 14.16 del giorno dopo per “un 426”, il codice che nei rapporti di polizia identifica i reati sessuali. Dice di essere stata violentata da “un personaggio pubblico”, “un atleta” senza farne il nome nonostante le insistenze degli agenti che la accompagnano allo University Medical Center poco prima delle 16. Viene tenuta in ospedale, per tutti i test necessari a verificare l'avvenuta violenza, per due ore. Pochi mesi dopo, accetta 375 mila dollari e in cambio si impegna a non parlare di quella storia mai più.
Cosa sta succedendo
Il 27 settembre Mayorga, che ha lasciato il suo ultimo lavoro di insegnante elementare, ha depositato una causa civile perché l'accordo sia dichiarato nullo. Perché ha un nuovo avvocato, Leslie Mark Stovall, convinto che l'accordo non sia legalmente vincolante: per questo, con gli altri legali dello studio che assistono Mayorga, vuole impugnare il contratto per coercizione e frode, abuso di una persona debole, estorsione e cospirazione.
Perché il movimento #MeToo, dopo le accuse al produttore Harvey Weinstein (che le ha sempre negate), ha incoraggiato le donne a denunciare anche a distanza di anni. "Le donne si sono organizzate, stanno andando avanti, cominciano a dire che certe cose non devono avvenire sul posto di lavoro ad esempio – commenta la professoressa Jane Hall, esperta di media, facendo un bilancio ad un anno dall'esplosione del movimento, come riporta l'agenzia Askanews. – Le molestie sessuali sono sempre state contro la legge negli Stati Uniti. Ma evidentemente la persone hanno bisogno che venga loro ricordato". Le denunce contro Bill Cosby hanno portato il Nevada ad estendere i termini della prescrizione. La polizia ha intanto riaperto il fascicolo che si basa sulla denuncia che Katrhyn Mayorga aveva fatto il giorno dopo il presunto stupro. E altre tre donne si sono fatte avanti per accusare Ronaldo di violenza sessuale. Il Sun ha anche ripreso un'accusa di aggressione del 2005, quando CR7 giocava al Manchester United: il portoghese venne interrogato per nove ore dal Crown Prosecution Service e il caso venne archiviato. Ora in molti, tra cui il laburista Jess Phillips, chiedono la riapertura del caso.
Cosa potrebbe succedere
La polizia di Las Vegas, ha annunciato un portavoce al Mirror, ha intenzione di ascoltare Ronaldo, come persona informata sui fatti: il portoghese, infatti, al momento non è indagato per violenza sessuale. Secondo quanto riferito dal quotidiano Correio de Manha, la polizia avrebbe confermato che “i campioni raccolti nel 2009 sono ancora in nostro possesso” e smentito dunque la versione dell'avvocato Stovall secondo cui i test e la denuncia di allora sarebbero scomparsi dagli archivi della polizia.
Ronaldo, che è in Portogallo con la fidanzata Georgina Rodriguez, ha scelto di affidarsi all'avvocato delle star David Chesnoff, uno dei migliori penalisti d'America che in passato ha difeso anche Paris Hilton, Mike Tyson, Shaquille O'Neal, André Agassi, Leonardo DiCaprio, e ha curato gli interessi della famiglia di Michael Jackson. Non è da escludere che Chesnoff passi al contrattacco, e oltre a difendere il calciatore dalle accuse possa chiedere a Mayorga di risarcirgli eventuali danni di immagine.
Una vicenda da chiarire
Gli sponsor del campione-brand monitorano la situazione, ma le prese di distanza di Nike e EA Sports lasciano pensare che difficilmente gli accordi resteranno in vigore, e non nelle stesse condizioni comunque, se Ronaldo non dovesse chiarire del tutto la sua posizione. Anche un'eventuale archiviazione per insufficienza di prove lascerebbe una macchia sulla reputazione individuale che, nel caso di un'icona del calcio mondiale, non resterebbe certo confinata alla coscienza personale. Oggi per qualcuno Ronaldo è un presunto innocente, accusato di un presunto stupro da una presunta approfittatrice. Per qualcun altro è un presunto colpevole di un presunto reato da una presunta vittima. Per il mondo del calcio, per la gravità di questo tipo di reati e per la leggerezza con cui per troppi anni mondi maschilisti e machisti hanno fatto passare il sesso come strumento di influenza e potere, quell'aggettivo “presunto” va cancellato dall'orizzonte di questa storia. Ma non possiamo essere noi semplici osservatori, più o meno informati, a farlo prima del tempo. Kathryn Mayorga e Cristiano Ronaldo, nel loro essere persone e non maschere in una tragedia umana, troppo umana, meritano rispetto. E che la vicenda non termini con un finale lasciato a metà.