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Il calcio visto anche dai più adulti: non solo partite alla tv

Non è forse la fantasia il motore della passione? Ed è per questo che il calcio fa innamorare le generazioni.
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Il calcio professionistico, scriveva Osvaldo Soriano, fa di tutto per castrare l'energia di felicità del gioco del pallone. Ma non ci riesce. “E forse per questo capita che il calcio non smetta di essere meraviglioso”. Perché, “per quanto i tecnocrati lo programmino nei minimi dettagli, per quanto i potenti lo manipolino, il calcio continua a voler essere l'arte dell'imprevisto”. E a far innamorare le generazioni.

Da Rivera a Messi

È la disciplina della Terra e del calcio. Cambiano orizzonte il tempo e il modo di vedere, spariscono le bandiere come le mezze stagioni, ma l'energia di felicità rimane. Perché il tifo è come l'amore, non si sceglie e non si spiega ma fa sentire vivi. E certi angoli del presente diventano curve nella memoria. Curve magari stracolme di tifosi in piedi, come oggi non se ne vedono più, curve che raccontano un calcio in bianco e nero, con la radio che trasmette solo i secondi tempi e poi tutti sul divano per la messa cantata di Paolo Valenti, e al massimo un tempo di una partita in differita alle sette. Gli anni di Rivera e Mazzola, gli anni d'oro del grande Real, anni di un calcio meno ricco e forse più vero. Ma i giocatori passano, i tempi cambiano, di stazione in stazione e di porta in porta il calcio si fa economia, business, moda, gossip. Si gioca per come si è, si guarda quel che si vorrebbe essere. E continuiamo a farci scegliere, perché passeranno anche Messi e Cristiano Ronaldo come passa quest'acqua di fiume che sembra che è ferma ma hai voglia se va, ma le maglie restano.

Campioni crescono (detto dei figli)

Non ci si può bagnare, però, due volte nello stesso fiume. E il cambio di generazioni fa tornare bambini. È un mondo adulto, si sbaglia da professionisti quando dagli spalti si guarda un figlio giocare. Un figlio che può essere un futuro campione. Un ragazzo che si farà anche se ha le spalle strette e vorrebbe solo divertirsi e imparare come si fa, anche a sbagliare. Perché il naufragare è sempre dolce in un mare di desideri ed entusiasmo racchiusi nell'animo di adolescente.

Wags e bellezze

Siamo donne, oltre alle gambe c'è di più. E non c'entra Alba Parietti sullo sgabello. Gli uomini si interessano delle mogli, delle fidanzate, delle compagne dei calciatori. E molte donne si interessano dei calciatori, che peraltro ripagano con gli interessi: chiedere per credere a Benzema, ai giocatori del Leicester, o al triangolo Maxi Lopez-Icardi-Wanda Nara. Al ballo (nemmeno troppo) mascherato della celebrità, c'è posto per tutti, e vale tutto. Mentre il decoro sparisce in frantumi di specchi.

I video games di calcio come il trenino di una volta: il papà ci gioca e lo sottrae al figlio

C'erano una volta il trenino elettrico e le costruzioni. Quei regali “interessati” fatti ai figli e un po' a se stessi. Dall'elettrico all'elettronica il passo è tutto sommato breve. Le Master League a PES, le Modalità Carriera a FIFA allettano bambini e non solo, da Renzi che gioca con Orfini a Felipe Anderson che si incontra e non si riconosce nella versione ludica. Tra vero e verosimile, tra palco e realtà, comete nuove nascono nel segno dei videogiochi.

Fantacalcio anche per adulti

Il popolo di commissari tecnici è ormai un popolo esperto anche di quotazioni di mercato, di comproprietà, di prestiti e trasferimenti. Sì, ma solo dei calciatori, i soldi potremmo continuare a tenerli sotto il materasso (e le crisi bancarie ci darebbero anche ragione). Meglio spenderli nelle aste per il Fantacalcio, che diventa tecnologico e social, che ormai è più di un passatempo fra amici. Se la Lega decide di lanciare ‘FantaSerieA TIM', il fantasy game ufficiale del campionato, con tanto di app gratuita per Ios e Android, un motivo ci sarà. Non è forse la fantasia il motore della passione?

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