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Icardi-Inter ritorno di fiamma a suon di gol: “110 milioni? Valgo molto di più…”

Il capitano e goleador dell’Inter ha interrotto il proprio digiuno infilando con un poker la sua ex squadra a Marassi. Un ritorno al gol che ha permesso ai nerazzurri di tornare a vincere ma anche di confermare una problematica Icardi-dipendenza.
A cura di Alessio Pediglieri
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Mister 103. Mauro Icardi dopo il poker alla sua ex squadra, la Sampdoria, ha toccato la tripla cifra di gol in Serie A. Un traguardo importantissimo che ha rilanciato se stesso ma soprattutto l'Inter che si è ripresa un posto nella Zona che conta, quella della Champions per la prossima stagione. Il successo di Marassi, infatti ha rimesso in sesto la squadra di Spalletti che si è ritrovata proprio nel momento in cui il suo capitano è tornato a segnare.

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Icardi-dipendenza

Non è un caso: quando Icardi segna l'Inter vince e quando lui si inceppa, è tutta la squadra a subirne le conseguenze. Non è un pregio, bensì un difetto perché la quasi totale dipendenza nei confronti di un singolo alla lunga si trasforma in un effetto boomerang che colpisce tutto e tutti.

Il mercato può attendere (per ora)

L'Inter lo sa, Spalletti lo sa, la dirigenza lo sa e anche Mauro Icardi lo sa. Non è un aspetto secondario, perché così si può giocare a carte scoperte, anche in vista del prossimo mercato dove si vocifera che per l'argentino c'è chi è pronto a fare carte false (Manchester United? Psg? Real Madrid?) e che l'Inter si è già cautelata senza doversi piangere addosso (Lautaro Martinez).

L'amore (nerazzurro) rinato

Ma la realtà è che oggi è più l'Inter ad avere bisogno di Icardi che Icardi dell'Inter e anche le ultime dichiarazioni di Maurito confermano la tesi: tutto bello, finchè dura. E se senza l'Inter Icardi è anche pronto a fare storia a sè, il contrario è ancora da dimostrare. Ma intanto, tutto finalmente sembra funzionare per il meglio

in società sanno quello che voglio, siamo tutti molto tranquilli. Valgo solo 110 milioni? vedremo… Intanto penso all'Inter e ad esserne il capitano. Mi rende orgoglioso"

L'ultimo mea culpa: la biografia

Parole d'amore e d'affetto, che si sposano anche all'ultimo mea culpa, sulla biografia che ha rischiato di compromettere tutto, soprattutto l'amore della tifoseria che solamente adesso sta provando a sdoganare il proprio capitano dopo le parole forti scritte nel libro.

Sì, se potessi non fare una cosa, non rifarei la mia biografia. Una scelta pessima che ha ferito tutti. Ma adesso è passato. Fare gol è importante, ma essere il capitano dell’Inter è la mia missione. Sono interista da quando ero piccolo e voglio vincere con questa maglia

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