Ibrahimovic: “Sono al top e vogliono buttarmi giù. Ma io non mollo”

La tripletta segnata allo Llorient non è bastata a cancellare le polemiche scoppiate per quello sfogo avuto subito dopo la partita contro il Bordeaux. Allora Zlatan Ibrahimovic finì nell'occhio del ciclone per quelle affermazioni ("la Francia non merita il Psg, questo è un Paese di mer…") che toccarono le corde del nazionalismo transalpino, facendo trasecolare i politici e storcere il naso ai vertici del club per l'imbarazzo. Adesso il campione svedese – che salterà l'andata dei quarti di finale di Champions contro il Barcellona per squalifica – alza la guardia e si difende alla sua maniera: lo fa attaccando i detrattori, ovvero tutti coloro che vorrebbero distruggerne l'immagine.
Nessuno ha spiegato oppure ha provato a spiegare quali fossero le ragioni del mio nervosismo – ha ammesso Ibra alla vigilia della sfida di qualificazione a Euro 2016 della Svezia contro la Moldova -. Noi giocatori veniamo puniti, l'arbitro invece no. Anche lui avrebbe meritato una punizione… La realtà è che in questo momento sono all'apice della mia carriera è c'è chi vuole buttarmi giù. Ma con me non funziona, non ci riusciranno.
A Milano – sponda rossonera – sognano un suo ritorno a San Siro. Difficile che accada al momento, la stagione è ancora lunga e serba ancora sfide importanti: a cominciare dal match di Coppa con il Barcellona: "Quando ci è toccato il Chelsea molti hanno pensato che non eravamo stati fortunati, ma alla fine siamo riusciti a qualificarci. Sappiamo che non sarà facile, ma ci proviamo e sarà stimolante giocare contro di loro". Ultimo cenno al futuro che Zlatan vede ancora in Francia nonostante i malumori delle ultime settimane: "Mi trovo bene altrimenti non sarei andato al Paris Saint Germain – ha aggiunto Ibrahimovic – e non avrei firmato un nuovo contratto per restare così tanto tempo".