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Ibrahimovic, Cristiano Ronaldo, Van Persie: il riscatto dei campioni

Ibrahimovic si riprende il PSG, Cristiano Ronaldo porta al successo il Real, Van Persie segna una tripletta per lo United. Le stelle, in questo fine settimana, tornano a brillare in Europa ma tengono banco anche le strane dichiarazioni di CR7 in Spagna e la prova di forza in Germania del Bayern che segna 6 gol in 20 minuti.
A cura di Alessio Pediglieri
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ritorno dei campioni cr7

Dopo le ombre apparse sui cieli di Real, Manchester e PSG, finalmente è arrivato il sereno portato dai gol dei loro rispettivi campioni: tripletta per Van Persie, olandese dello United, doppietta per Zatlan Ibrahimovic col PSG e per Cristiano Ronaldo tra le fila del Real Madrid. Un riscatto atteso e puntualmente arrivato che rilancia nei vari campionati le superpotenze attrezzate per vincere in patria e in Europa. Applausi per tutti, dunque, anche se il portoghese in ‘blanco", 4 gol in cinque incontri ufficiali, lamenta uno stranissimo ‘mal di pancia' più degno allo svedese ex Milan che al fenomeno lusitano. E' triste, dice, per problemi professionali e non personali che non vuole raccontare alla stampa perchè – testualmente – "la società sa benissimo il perchè".

"Tristano" Ronaldo – Iniziamo dunque proprio dalle gioie e dai tormenti di CR7, ritornato a prendere per mano il Real Madrid dopo un avvio difficile (sconfitta all'andata in Supercoppa di Spagna e 1 punto in due gare di Liga): Ronaldo è stato assoluto protagonista nella vittoria al Bernabeu contro il Barça per 2-1 che ha consegnato il primo trofeo stagionale a Madrid e si è imposto in campo a suon di gol (doppietta) nel successo madridista in Liga che ha rilanciato il Real nelle parti nobili della classifica.
Al Bernabeu il Real di Mourinho supera per 3-0 il Granada, filiale spagnola della multinazionale del calcio messa in piedi dalla famiglia Pozzo dell'Udinese, senza grossi problemi. L'ultimo arrivato, via Tottenham, Modric parte titolare e gioca alla grande al posto di Özil, che siede in panchina insieme a Higuain e Di Maria, e a Kaká che, a differenza degli altri tre, il brasiliano in panchina ci rimarrà per 90 minuti. Non convocato invece Essien, arrivato dal Chelsea negli ultimissimi scampoli del mercato.
Chi gioca sempre, trascina la squadra e segna spesso, è invece Cristiano Ronaldo: doppietta per il portoghese, approfittando anche della serata non felicissima del portiere avversario Toño, e svantaggio dimezzato su Messi in classifica marcatori, nel testa a testa tutto personale con la ‘pulce' azulgrana. Ma più che per la doppietta, evento non troppo raro nella sua folgorante carriera anglo-spagnola, Cristiano Ronaldo ha fatto parlare- e molto – in questi giorni per le dichiarazioni di tristezza da parte di CR7, che hanno dell'incredibile.
Ai giornalisti che gli chiedevano conto della fredda esultanza dopo i due gol, nel dopo gara, il portoghese non si è fatto pregare e ha dato una sua versione tutta personale con motivazioni tra il misterioso e l'inconcepibile:

Sono triste, per questioni professionali, in società sanno i motivi. Non è una questione personale e non è legata nemmeno al mio rendimento con 4 gol in cinque gare. Se non esulto dopo un gol è semplicemente perchè sono triste, ma non posso dire di più

Fulmine a ciel sereno per un giocatore che guadagna già 9 milioni netti a stagione e che nel Real (non in Spagna dove la diffidenza verso i vicini portoghesi non è mai sopita nemmeno davanti a successi strepitosi) è considerato un vero e proprio re tanto che Mourinho, suo primo mentore ed estimatore, l'ha sempre posto su un gradino più alto rispetto ai compagni. I motivi reali del ‘disagio dorato' di CR7? Potrebbero essere molti, come la ricerca di nuove motivazioni oramai assuefatte alla realtà spagnola, con la voglia di confrontarsi con altre realtà e platee, o come i problemi di cuore visti i recenti gossip di un rapporto in crisi con la splendida modella Irina Shaik, sua compagna anche nell'ultima apparizione ufficiale il giorno dei sorteggi di Champions League a Montecarlo e in occasione dell'UEFA best Player 2012.
Tutte balle: il malessere di Ronaldo è squisitamente economico ed ‘edonistico'. Alcune indiscrezioni raccontano di un suo colloquio privato con il presidente Perez al quale ha chiesto un aumento di ingaggio (impossibile da dargli anche per problemi maggiori di tassazione) superando il tetto dei 9 milioni annui gli stessi che guadagnerebbe Kakà restando ogni domenica comodamente in panchina. Non solo: questa verrebbe accettata da CR7 come una testimonianza di stima verso di lui, campione indiscusso e invidiato (all'intero del Real si parla di una inimicizia con Marcelo) attorno al quale non dovrebbe scemare l'interesse generale e particolari attenzioni societarie (e anche di Mourinho che dovrebbe smettere di criticarlo ma osannarlo al di là dei risultati della squadra).

ritorno dei campioni ibra

"Ibrahimagic" si prende il PSG – I ‘problemi' di Ronaldo richiamano da vicino quelli di un'altra stella che è rinata proprio in questo week-end, cioè Zatlan Ibrahimovic lo svedese che ha lasciato la Milano rossonera non senza polemiche ma a suon di soldi (insieme a Thiago Silva) in direzione Francia, Ligue1, a Parigi alla corte di Leonardo e Ancelotti. Famosi i suoi problemi ai tempi dell'Inter e anche nell'ultimo periodo milanista quando apertamente aveva denunciato una squadra inadeguata rispetto all'anno precedente e alle sue aspettative. Oggi, dopo le critiche – anche feroci – delle prime settimane, successive ai tre pareggi consecutivi in campionato della superpotenza in mano ai ricchissimi arabi, anche Zatlan sembra aver messo tutti a tacere, iniziando a suon di gol la propria marcia verso la conquista della Francia.
Il Psg delle stelle nel big match della quarta giornata ha espugnato il campo del Lille con una doppietta proprio di Ibrahimovic, a cavallo del momentaneo pareggio firmato Chedjou, confermandosi così una squadra sicuramente in crescita, grazie anche alle buone prove di Pastore e Ménez, autori dei due assist. L'altro lato della medaglia sono però i segnali di una possibile e preoccupante Ibra-dipendenza: 4 gol in 4 giornate, tutti firmati dallo svedese che, uniti dagli screzi con l'altra punta Nenè, dimostrano quanto spazio pretenda Ibra in una squadra e quanto da parte si devono mettere compagni e potenziali antagonisti.
"Rimaneancora molto da lavorare", ha ammesso a fine gara Ancelotti che pnon si esalta dopo un netto successo, così come non si era di molto preoccupato con una critica che fino a domenica lo voleva già esonerato e perdente. La vetta resta lontana, però e Ancelotti lo sa, preoccupato soprattutto del calo che ha permesso al Lille di dominare il finale di gara, e soprattutto per il capolista Marsiglia, che ha vinto 3-1 al Vélodrome col Rennes, mantenendo due punti di vantaggio sul Lione (3-2 al Valenciennes).

ritorno dei campioni van persie

Chiamatelo "Robin Van Perfect" – Ma l'uomo del giorno è ovviamente Robin van Persie, il miglior giocatore della scorsa stagione e già diventato top scorer in questo inizio di campionato di Premier League, con 4 reti (come Michu dello Swansea).
I gol della vittoria dello United sono tutti suoi, e la prima tripletta in maglia red, nello spettacolare 3-2 al Southampton (squadra che vorrebbe ingaggiare Del Piero), offrono un bellissimo saggio del suo sempre più completo repertorio calcistico: stop di petto e rasoiata vincente; gol da opportunista in area piccola di rigore; grande anticipo di testa sul primo palo. In mezzo, proprio per non farsi mancare nulla, anche un rigore procuratosi ma sbagliato malamente. Nuova beffa quindi per i Saints, unica squadra ancora a zero punti, che avevano già ben impressionato alla prima con il City, e ieri per un’ora hanno davvero messo sotto sul piano del gioco e del ritmo i Red Devils, trasformati dall’ingresso in campo di Scholes al posto di uno spento Kagawa.
Nella altre gare dell'ultimo weekend di Premier, dopo il disastro in Supercoppa, rinasce il Chelsea che ritrova il sorriso senza scendere in campo: la sconfitta dell’Everton contro il West Bromwich Albion (2-0) e il 2-2 dello Swansea con il Sunderland regalano infatti ai Blues di Di Matteo il primato solitario in classifica. Sorridono anche al Manchester City che, sotto gli occhi interessati di Mourinho -prossimo avversario in Champions – domina 3-1 il Qpr di J.Cesar (non in campo): a segno il solito indispensabile Touré, poi Dzeko e Tevez. Prima vittoria per l’Arsenal, che con i primi gol di Podolski e di un sempre più convincente Cazorla espugna Anfield al cospetto di un Liverpool povero di idee e personalità così come il Tottenham dell'oramai ex prodigio Vilas Boas che – allontanato dal Chelsea lo scorso anno – lascia il Tottenham nel tunnel del disastro dopo il pareggio incolore con il Norwich.

Bayern a forza 6 – In Germania, show del Bayern Monaco che – al di là stelle splendenti pagate fior di milioni di euro, capitalizza ancora una volta quanto di buono seminato in questi anni con una attenta campagna di costi contenuti e valorizzazione dei giovani, e in attesa del giocatore più pagato nella storia della Bundesliga, Javi Martinez (che ha esordito solo a risultato acquisito nei 13 minuti finali).  Il Bayern Monaco ha  così approfittato del mezzo passo falso del Borussia Dortmund (1-1 a Norimberga) salendo in vetta e sommergendo sotto 6 gol lo Stoccarda. Ancora più incredibile, il fatto che i 6 gol del Bayern sono arrivati nell’arco di 20 minuti, tra il pareggio di Müller (doppietta per lui, alla fine) al 32’ e il gol del rientrante Schweinsteiger al 51’.
Concludendo la panoramica europea, uno sguardo anche agli italiani all'estero. Luci e ombre nella prestazione di Verratti col Psg che mostra grande personalità nel ruolo di playmaker basso, ma perde qualche pallone di troppo e viene sostituito ancora una volta da Ancelotti. Esordio invece col botto nella Liga per l'interista Samuele Longo, che sul campo del Levante porta in vantaggio l’Espanyol, squadra cui è arrivato in prestito dall’Inter (come capitò l'anno passato a Coutinho), con un gran gol al volo. Da segnalare, infine, anche la buona prova di Vito Mannone, che approfitta dell’infortunio di Szczęsny per tornare tra i pali della porta dell’Arsenal, già difesi con alterne fortune nella stagione 2009-2010.

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