Ibrahimovic chiude alla Roma: “Sto bene al PSG, non torno in Serie A”

Zlatan Ibrahimovic in Serie A non giocherà mai più. Il fortissimo calciatore svedese non sa cosa farà quando scadrà il contratto con il Paris Saint Germain (a giugno 2016), ma di certo non tornerà nel nostro paese. La Roma che, forse, aveva sognato Ibra (la stampa svedese aveva invitato Zlatan a chiudere la carriera nella Capitale) deve virare su altri obiettivi: “In Italia non torno. Sto bene a Parigi, ho un altro anno di contratto e poi vediamo cosa succederà. I tifosi della Roma si devono mettere il cuore in pace.”
Mancini e l’Inter – A Marakkech con il Paris Saint Germain lo svedese ha incrociato dopo sei anni e mezzo Roberto Mancini, e dopo più di tre stagioni ha fronteggiato l’Inter, una squadra che gli è rimasta nel cuore: “Sono stato contento di aver rivisto Mancini, non lo vedevo da tanto tempo, dalla partita con il Parma. Abbiamo parlato un po’, sta bene, io invece mi sono fatto i capelli lunghi perché almeno sembro più giovane. Spero che farà un buon lavoro e spero che l’Inter possa tornare sul livello di quando c’ero io e dopo di me. Mancini è l’uomo giusto per fare grandi cose. Di Moratti e dell’Inter ho un bel ricordo.”
“La Juve è forte” – La Serie A non è più un campionato di livello mondiale, ma secondo Ibra ci sono ancora tante squadre forti. Lo svedese ha dato anche il suo giudizio sul cammino in Champions della Juventus e della Roma: “Ci sono Juve, Milan, Roma, Inter e Napoli che sono delle grandi squadre. La Roma è stata sfortunata in Champions, non la vedo in calo. Ho avuto i sei anni più belli della mia carriera in Italia e sono sempre positivo. La Juve è forte e può andare avanti in Champions.”
“Cerco di migliorare sempre” – Sulla carta d’identità di Ibra ci sono trentatré anni. Lo svedese tempo fa disse che quando il suo contratto con il PSG sarebbe scaduto avrebbe giocato negli Stati Uniti. Una nuova metà per il momento non c’è. Ma lo svedese dice che giocherà fino a quando riuscirà a migliorare: “Cerco di migliorare sempre, anno dopo anno. Fino a che cresco, continuo a giocare. Quando arriverà il giorno in cui non cresco più, smetto.”