Ibra segna il gol numero 25mila della Premier: “Pensavo fossero quelli che ho segnato io!”

L'ego di Ibra non conosce confini. L'ultima riprova è giunta alla fine della vittoriosa partita condotta dal Manchester United contro lo Swansea, ottenuta grazie ad un eurogol di Paul Pogba e una doppietta dello svedese. Un successo che ha ridato smalto allo United di Mourinho, a rischio esonero e contestazione e che ha ridato autostima incondizionata al campione ex Paris Saint Germain che aveva trascorso settimane di difficoltà senza trovare la via della rete. Che è arrivata puntuale e che ha permesso a Ibrahimovic di siglare il gol numero 25 mila della Premier League, motivo per il quale è stato premiato a fine gara, dove ha voluto scherzarci sopra.
Di gol ne ha fatti tanti, ovunque e sempre. Sin da quando era un ragazzino all'Ajax fino ad oggi con la volontà di diventare un mito dello United in Inghilterra. Per Zlatan Ibrahimovic cambiano le squadre, cambiano le maglie, i campionati e gli avversari ma ciò che non è mai cambiata è la voglia di segnare del campione svedese. Ibrahimovic era finito nel calderone delle polemiche che avevano avvolto lo United negli ultimi tempi: non segnava da circa due mesi, un digiuno che era coinciso con l'involuzione del super team voluto in estate da Mourinho.
Oggi, però, Ibrahimovic ha siglato una doppietta nel 3-1 del Manchester United contro lo Swansea: il primo dei due gol è anche risultato il 25.000 della Premier League. Un traguardo importante, un merito aggiunto che ha inserito Zlatan nella storia della Premier. Così a fine partita, a chi glielo ha fatto notare, Ibrahimovic ha commentato l'avvenimento: "Ah, sì? Non lo sapevo, pensavo di aver segnato il mio gol numero 25.000 in carriera!". Una battuta simpatica che ha fatto subito il giro del web e che ha riconsegnato un Ibrahimovic finalmente sorridente. Di gol, dopotutto, lui ne ha segnati tantissimi – circa 400 in poco meno di 700 match – e il merito di aver messo il proprio nome su una rete già storica, lo ha portato a ribadire il suo immenso ego.