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I nuovi ricchi, sceicchi e russi, alla conquista del calcio europeo a suon di milioni di euro

Eto’o all’Anzhi, Aguero al City, Cazorla al Malaga, Pastore al PSG, Neuer al Bayern. Sono questi solo alcuni dei top-players sbarcati nei grandi club europei di proprietà dei nuovi ricchi. Mentre l’Italia resta a guardare.
A cura di Alessio Pediglieri
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nuovi ricchi

I nuovi Paperon de' Paperoni del calcio hanno imparato anche la lezione più grande: oltre a spendere e a spandere in giro per il mondo i loro immensi capitali per acquistare i giocatori più di grido e di richiamo, hanno incominciato anche a vincere e, come si dice, la fame vien mangiando. Capita così che dal Chelsea al Manchester City, dall'Anzhi al PSG e al Malaga si siano iniziati o stiano avendo inizio dei cicli importanti sotto l'egida di arabi e russi, magnati di gas e petroli che permettono faraoniche campagne acquisti e una costanza di finanziamenti che comporta alla lunga anche vittorie sempre più prestigiose.

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MILIONI, MILIONI, MILIONI – Incominciamo dal calciomercato. I club che hanno trovato nuovi soci o nuovi proprietari che non badano a spese da alcuni anni sono i vincitori morali dello scudetto delle compravendite. Vale poco, certo, ma è pur sempre un  prestigio ritrovarsi con fenomeni in campo e una tifoseria già ad agosto con la pancia piena di una squadra che sulla carta è la più forte di tutti. In Europa, a fare da padrone in questo senso è il nuovo Paris Saint Germain dello sceicco Al Thani, petroliere del Qatar che sbarcato sotto la Torre Eiffel non ha badato a spese. E' infatti la squadra transalpina con la dirigenza di Leonardo ad aver speso ad oggi il maggior numero di milioni di euro: per l'esattezza oltre 85 con il fiore all'occhiello di Pastore prelevato dal Palermo e con gli 11 milioni di Gameiro, attaccante del Lorient. Dietro al PSG, sempre a suon di milioni, ecco spuntare il Manchester City con Roberto Mancini che ha fatto la lista della spesa allo sceicco Mansour con gli arrivi di Aguero (45 milioni) e di Savic (difensore del Partizan a 12 milioni), per un totale di oltre 71 milioni di mercato, diventando la regina d'Inghilterra del calciomercato. Dietro al City, questa volta come prima spendacciona della Liga spagnola, spunta il piccolo Malaga che ha speso 57 milioni in totale di cui ben 21 per l'acquisto di Cazorla dal Villarreal e altri 11 per il centrocampista del Lione Toulalan. Cifre da capogiro anche in Germania dove il padrone incontrastato è stato il Bayern di Monaco primo club tedesco alla voce ‘acquisti‘ con una spesa di 44 milioni di euro. Tra gli arrivi spicca il nome di Neuer (portierone dello Shalke pagato 23 milioni) e J. Boateng (difensore del City costato 13,5 milionidi euro). Infine, un occhio anche al Portogallo con i Campioni dell'Europa League in carica a farla da padroni: il Porto ha speso infatti oltre 36 milioni e più della metà per due giocatori soltanto: il centrocampista del Santos Danilo Luiz da Silva, 20 anni, e Sandro, suo compagno in Brasile, attaccante costato 9 milioni di euro.

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L'ITALIA SI SVENDE – E l'Italia? Al momento il nostro calcio e i nostri club stanno a guardare diventando ‘famosi' in Europa più per le cessioni di prestigio che per acquisti di livello. SU tutti due nomi: Alexis Sanchez venduto al Barcellona e Javier Pastore ceduto al PSG. Due giocatori ‘cresciuti' e ‘scoperti' da noi, in due club di provincia come Palermo e Udinese, in un'ottica di mercato votata più alla ricerca di scommesse che all'ingaggio di campioni affermati. Così, l'Italia del pallone si riscopre una fucina di giocatori pronti però a lasciare il nostro calcio per lidi più appaganti soprattutto dal punto di vista economico. Una ‘fuga di piedi' che introduce anche il nostro calcio – da sempre al top in Europa e nel Mondo – alla stessa stregua della nostra economia esangue dove da decenni si consuma la più importante ‘fuga di cervelli'. Juventus, Milan, Inter ma anche Roma, Lazio e Napoli – oggi le sei sorelle che più contano o vorrebbero contare – non hanno speso moltissimo seppur in alcuni casi siano arrivati comunque giocatori di livello (Bojan, Lamela, Alvarez, Vidal per citarne alcuni). All'estero non è certo così. Real Madrid e Barcellona e Atletico Madrid hanno speso i loro 50 milioni a testa circa tra i vari Sanchez, Fabregas, Coentrao e Falcao. In Inghilterra il Manchester United ha dato fondo a circa 60 milioni con i vari De Gea, Jones e Young e poi il Chelsea di Abramovich è sempre lì a spendere anche quest'anno con l'arrivo di Villas Boas, Lukaku, Mata.

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L'ASSALTO ARRIVA DALL'EST – Ma non solo. I nuovi ricchi del pallone arrivano dall'est e fanno maledettamente sul serio. Oltre agli orizzonti dorati dell'Arabia e del Qatar, i russi stanno crescendo di anno in anno nell'acquisto e nella gestione di club calcistici in patria e all'estero. Detto di Abramovich, capostipite dei magnati orientali alla conquista dell'Occidente, ecco che è spuntato quasi dal nulla il milionario Kerimov, proprietario dello sconosciuto Anzhi Makhachkala oggi nome sulla bocca di tutti per l'ingaggio stratosferico di Eto'o, il più pagato al mondo. Il terremoto di soldi si era già verificato con gli acquisti fuori quota di Zhirkov e Dzsudzsak ma con i 20 milioni di euro annui al camerunense per i prossimi tre anni, ha dato una scossa definitiva al movimento sovietico in generale tanto che si sta muovendo ancora per acquistare giocatori come Raul e Deni Alves allettatti da montagne di milioni isponibili subito. Poi c'è l'oramai consolidato potere dello Zenit con Spalletti appoggiato dal colosso del gas Gazprom e il Terek Grozny con le proposte a Trezeguet e a Cissè.

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PRIMA I SOLDI, POI LE VITTORIE – Dopotutto, come dicevamo all'inizio, oltre a essere spendaccioni fino all'inverosimile, i nuovi nabbabbi del calcio internazionale hanno imparato anche a vincere e aprire dei cantieri a lungo termine. Il Chelsea con Abramovich si è portato a casa una Premier dopo un'astinenza di 50 anni, il Manchester City di Mancini sta facendo una scalata inarrestabile e oggi è tra i primi tre club più forti d'Inghilterra, tornando a conquistare un posto in Champions League e il Trofeo Nazionale. Quest'anno i Citizen di Mansour portano all'occhiello un certo Aguero ma vantano anche i vari Balotelli, Dzeko, Silva, Yaya Tourè, tutti giocatori arrivati a suon di soldi e ingaggi da favola. In Spagna, dietro alle potenze Real e Barça, proverà a farla da padrone il Malaga con i soldi arabi che hanno trasformato una squadra intera, convincendo anche il ‘vecchio‘ Van Nistelrooy a firmare per una stagione. Insomma, i soldi non fanno la felicità ma nel calcio di oggi, se vengono immessi sul mercato con una certa costanza, aiutano a vincere.

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