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I grandi campioni del Milan di Berlusconi (foto)

Nell’era Berlusconi hanno vestito la maglia rossonera calciatori fenomenali come: Van Basten, Gullit, Rijkaard, Baresi, Maldini, Shevchenko, Kakà, Pirlo e Baggio.
A cura di Alessio Morra
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Silvio Berlusconi ha acquistato il Milan a fine aprile del 1986 e sotto la sua gestione il club rossonero in questi ventinove anni ha vinto ventotto trofei. Il Milan da due anni a questa parte fa fatica, e galleggia tra l’ottavo e il decimo posto. Anche perché la maglia rossonera non la vestono più campionissimi come quelli che Berlusconi ha acquistato per oltre un quarto di secolo. Fare un elenco dei più grandi calciatori del Milan dell’era Berlusconi è allo stesso tempo molto facile ma anche molto difficile. Perché i fenomeni sono stati tantissimi e il rischio di dimenticarne qualcuno o di dare meno peso a qualche big è notevolissimo.

Gli olandesi – In prima fila, senza dubbio, però si mettono i tre olandesi che hanno fatto grande il Milan di Sacchi. Marco Van Basten resterà per sempre il grande pupillo del presidente. Perché il ‘Cigno di Utrecht’ era un calciatore fenomenale, di un’eleganza senza pari. I suoi gol sono stati fantastici, la sua carriera purtroppo è finita troppo presto a causa di troppi infortuni. Con il Milan ha realizzato 125 gol, ha vinto quattordici trofei e giocando con i rossoneri ha conquistato 3 volte il Pallone d’Oro. Ruud Gullit e Frank Rijkaard sono stati altrettanto fondamentali, seppur in modo molto diverso. Gullit era un calciatore fantasioso, che ha brillato soprattutto nei primi anni milanisti. Rijkaard era il motore della squadra che riuscì a vincere sia con Sacchi sia con Capello. I tre olandesi firmano le vittorie in Coppa dei Campioni del Milan di Sacchi. Van Basten e Gullit realizzarono una doppietta a testa in Milan-Steaua Bucarest dell’89, Rijkaard decide Milan-Benfica del ’90.

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Difesa doc – Il grande Milan di Berlusconi ha sempre avuto una difesa fortissima. I miti assoluti sono Franco Baresi e Paolo Maldini, per i quali non servono tante presentazioni. Baresi è stato l’uomo che ha cambiato il modo di comandare la difesa. Classe immensa e personalità da vendere. La maglia rossonera l’ha vestita per venti stagioni. Maldini è un esempio. Buffon recentemente ha detto: “Ogni bambino che vuole diventare un difensore deve prendere a esempio Maldini”. Con il Milan Maldini ha giocato 902 partite dal 1985 al 2009. Il primo Milan vincente nella sua difesa insuperabile aveva anche Tassotti, tutt’ora vice-allenatore, e Costacurta, uno dei prediletti di Berlusconi. Mentre il Milan guidato da Ancelotti ha vinto tanto con al centro della difesa Alessandro Nesta.

Sheva, Inzaghi e Kakà – Tra i grandi pupilli del presidente ci sono anche tre calciatori che hanno fatto le fortune dell’ultimo Milan vincente: Shevchenko, Kakà e Inzaghi, anche se adesso per SuperPippo pesa molto il giudizio da tecnico. L’ucraino aveva un’eleganza e una leggiadria unica, decise la finale di Champions 2003. Berlusconi fu padrino di uno dei suoi figli. Kakà è stato forse l’ultimo grande idolo della tifoseria rossonera. La capacità con cui sapeva spaccare in due le partite resta unica. Nel gennaio 2009 i tifosi rossoneri si mobilitarono e lui decise di non andare al City, pochi mesi dopo non poté dire di no al Real. Lo scorso anno è tornato a indossare la maglia del Milan. Inzaghi con il Milan, da calciatore, è stato spesso decisivo in Italia e in Champions, in cui realizzò 40 reti – le più pesanti nella finale di Champions 2007. Naturalmente non si può dimenticare Zlatan Ibrahimovic.

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I numeri 10 – Berlusconi ha spesso suggerito ai propri allenatori di giocare con il trequartista, perché ha sempre avuto una passione smisurata per i numeri 10. Oltre a Gullit e a Kakà nel pantheon del Milan del Cavaliere ci sono il ‘Genio’ Dejan Savicevic, che si ricorda per il meraviglioso pallonetto nella finale di Champions del ’94, Roberto Baggio, che non ebbe molta fortuna in rossonero, ma che comunque vinse uno Scudetto, Ronaldinho, Seedorf, lo scorso anno per cinque mesi sulla panchina del Milan, Boban, Rui Costa, giocatore dallo stile immenso che vinse da protagonista la Champions 2003. Non hanno mai indossato la maglia che fu di Rivera, ma rappresentano in pieno la parola classe: Roberto Donadoni e Andrea Pirlo, altri due grandi del Milan di Berlusconi.

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