I ‘filosofi’ del calcio: 10 frasi che hanno fatto la storia dello sport più amato
Molto spesso la maggior parte dei calciatori, quando apre bocca di fronte ad un microfono, dice una marea di banalità. Se è pur vero, come disse Michel Platini, che «intervistato tutti i giorni, anche Einstein farebbe la figura del cretino» è anche vero che in alcune occasioni ci sono frasi pronunciate dai calciatori che sono rimaste scolpite nella storia del calcio. Abbiamo cercato di raccogliere dieci “filosofi del rettangolo verde” attraverso un loro celebre cavallo di battaglia.
- 1 Il concreto Boskov
- 2Il sillogismo di Charlton
- 3Il risparmio energetico teorizzato dal Divin Codino
- 4Liedholm il precursore
- 5La psicologia di George Best
- 6Rocco il motivatore
- 7L’arte della guerra di Di Canio
- 8Il coraggio dell’onestà di Sarri
- 9La forza della rivoluzione di Cruijff
- 10L’irrazionalità del calcio di Maradona
Il concreto Boskov
Meglio perdere una partita 6-0 che perdere 6 partite per 1-0
Tutta la concretezza dello storico Vujadin Boskov in una sola frase. Uno dei tanti aforismi lasciatici in eredità dall’ex tecnico di Sampdoria e Roma poi diventati un cult tra addetti ai lavori e non solo.
Il sillogismo di Charlton
Qualcuno mi ha detto che noi calciatori siamo schiavi del calcio stesso. Bè, se questa è la schiavitù, condannatemi a vita
Il ragionamento di Sir Bobby Charlton, attaccante dell’Inghilterra campione del Mondo nel 1966, non fa una piega. Degno del miglior Aristotele.
Il risparmio energetico teorizzato dal Divin Codino
E' sempre meglio far correre la palla, la palla non suda
Il teorico del risparmio energetico applicato al calcio è Roberto Baggio. Uno dei calciatori più eleganti della storia, un numero dieci che, se pur cercasse di sudare il meno possibile, trasudava classe ad ogni singolo tocco.
Liedholm il precursore
Se la palla ce l'abbiamo noi gli avversari non possono segnare
Parola di Niels Liedholm. Anche per lo svedese, come per Boskov, è stato difficilissimo scegliere tra le innumerevoli perle di saggezza sparse nella sua carriera da giocatore prima e da allenatore poi. Ma da questa frase, che oggi può sembrare ovvia, si capisce quanto il suo concetto di calcio sia applicabile a qualsiasi epoca.
La psicologia di George Best
Non puoi solo andare là fuori e battere l'avversario. Devi impressionarlo al punto che non vorrà mai più vederti
A parlare è uno dei calciatori più forti della storia del calcio, ma allo stesso tempo colui che ha sprecato il suo grandissimo talento nel modo peggiore, George Best. Una vita vissuta sempre al limite, spesso superato, sia dentro che fuori dal campo.
Rocco il motivatore
Colpite tutto quel che si muove a pelo d'erba; se è il pallone, meglio
Un consiglio che il leggendario Nereo Rocco dava ai suoi calciatori poco prima di scendere in campo. Non un invito alla violenza, ma alla massima cattiveria agonistica. Per aggiornamenti in materia chiedere al Cholo Simeone.
L’arte della guerra di Di Canio
Ci sono due modi per tornare da una battaglia: con la testa del nemico o senza la propria
Una metafora forte ma efficace quella usata da Paolo Di Canio che, se pur estremizzando il concetto, ha comunque reso l’idea di quale sia lo spirito giusto per affrontare una partita di calcio.
Il coraggio dell’onestà di Sarri
Sono fortunato, perché mi pagano per un lavoro che farei anche gratis
Questa è una frase che può sembrare una di quelle da classificare tra le banalità dette dai milionari protagonisti del panorama calcistico. Ma non se a pronunciarla è Maurizio Sarri nel momento in cui arriva all’apice della propria carriera dopo aver fatto questo mestiere “gratis” per oltre 20 anni.
La forza della rivoluzione di Cruijff
Il calcio è semplice, ma è difficile giocare semplice
La massima ha il copyright di Johan Crujiff. Poche parole per spiegare il complicatissimo “mondo pallonaro” da chi lo ha compreso a tal punto da stravolgerlo completamente.
L’irrazionalità del calcio di Maradona
Se stessi con un vestito bianco a un matrimonio e arrivasse un pallone infangato, lo stopperei di petto senza pensarci
È Diego Armando Maradona a teorizzare la irrazionalità del calcio, uno che a furia di seguire l’istinto ha scritto il suo nome a carattere cubitali nella storia di questo sport.