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I dolori del giovane Giampaolo: dal trequartista all’Albero di Natale

Zero tiri nello specchio della porta dell’Udinese, troppi giocatori fuori ruolo, musi lunghi e forti critiche: Giampaolo contro il Brescia abbandonerà il 4-3-1-2 e si abbandonerà all’Albero di Natale tanto caro ai milanisti. Ma resta da capire perché alla prima di campionato il tecnico si è trovato solo, con le sue idee.
A cura di Alessio Pediglieri
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Non è stato un bell'inizio per il Milan. Perdere a udine ha fatto scattare l'allarme rosso soprattutto per il modo in cui si è andati incontro alla sconfitta: zero tiri nello specchio della porta bianconera, qualche folata in area tra Piatek, Borini e Suso, prima e dopo il nulla. Così Giampaolo è già sulla graticola perché ha dimostrato di avere poche idee e ben confuse.

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Un precampionato in cui ha spinto per Suso trequartista, poi il verdetto di Udine con lo spagnolo che ha reso al meglio solamente spostato sulla fascia. Poi le dichiarazioni del post gara, tra giocatori fuori ruolo, altri non in grado di rispettare le consegne tattiche, altri ancora poco funzionali. Come se non ci fosse stato il tempo di fare la preparazione estiva. Un cortocircuito che sta facendo già arrabbiare tifosi e dirigenza. 

Il crollo di Udine, il rilancio col Brescia

Il 4-3-1-2 ha fallito ancor prima di iniziare a rodare. Non ci sarà contro il Brescia, perché a Udine si è rivelato un modulo contrario alla naturale predisposizione della rosa a disposizione. Eppure, Giampaolo ci ha creduto al progetto, ha lavorato in estate al trequartista dietro al tandem d'attacco, per poi essere tradito al debutto ufficiale in campionato. Tanti hanno ipotizzato alla rivoluzione col tridente: 4-3-3 permettendo maggior presenza offensiva ma con le rondinelle il Diavolo potrebbe anche presentarsi con un nuovo modulo, il 4-3-2-1, l'albero di Natale che i rossoneri uniscono ai successi di Ancelotti.

L'Albero che accontenta tutti

E' una scelta tattica che darebbe ad ognuno il suo ruolo: Piatek tornerebbe a fare la boa d'area di rigore, senza compagni, libero di gestirsi tra i difensori avversari. Suso e Calhanoglu si dividerebbero il compito in appoggio e a turno potrebbero fare ciò che prediligono, spingere sulla fascia dove si sanno esprimere al meglio. Anche Paquetà avrebbe il suo ruolo, da interno di centrocampo dove riesce ad aiutare i compagni e a liberarsi per gli inserimenti. In attesa di riavere Bonaventura, che sta recuperando la forma migliore e potrebbe essere a disposizione subito dopo la sosta per la Nazionale.

L'intelligenza di Giampaolo

Resta da capire perché a Udine le cose non sono funzionate dopo settimane di sperimentazioni e lavoro di pre campionato. Che Giampaolo abbia voluto insistere su un modulo a lui caro è evidente ma la sensazione è che sia stato sgambettato proprio nel momento in cui aveva tutti gli occhi addosso. Nessuna congiura, nessun caso. Semplicemente, gli zero tiri nello specchio in 90 minuti e i troppi giocatori in campo fuori posizione e in evidente fastidio, sono stati un segnale. E porvi rimedio subito senza attendere ancora è, malgrado tutto, un segno di intelligenza non da tutti.

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