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Hoffenheim, Nagelsmann è l’allenatore più giovane ad aver esordito in Champions League

A 31 anni e 58 giorni l’allenatore dell’Hoffenheim ha superato il record del bielorusso Viktor Goncharenko ed è diventato il tecnico più giovane ad esordire nel massimo torneo europeo. Dopo aver battuto tutto i primati in Bundesliga, l’allenatore dell’Hoffenheim è sbarcato in Champions League ed è molto conosciuto per tutti i suoi metodi innovativi durante gli allenamenti.
A cura di Vito Lamorte
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Julian Nagelsmann batte ogni record di precocità ogni volta che inizia una nuova competizione: l'allenatore dell'Hoffenheim, a causa della sua giovane età, riesce sempre a battere tutti i primati e se a 28 anni sei mesi e 21 giorni nel 2016 è diventato il più giovane allenatore della Bundesliga e ora il ragazzo tedesco è approdato anche in Europa. Con 31 anni e 58 giorni, l'allenatore di Landsberg am Lech è diventato il più giovane a guidare in Champions League e ha battuto il record del bielorusso Viktor Goncharenko (31 anni e 99 giorni), che ha guidato il Bate Borisov al Bernabeu contro il Real Madrid nel settembre 2008. Completano questa speciale graduatoria il brasiliano Ricardo Gomes (32 anni e 278 giorni con il PSG) , l'italiano Domenico Tedesco (33 e 6 giorni con lo Schalke) e il portoghese Andre Villas-Boas (33 e 331 con il Chelsea).

Il prossimo allenatore della RB Lipsia, ha firmato in estate e sbarcherà nel suo nuovo club nell'estate del 2019, è un rivoluzionario: promettente difensore delle giovanili del Monaco 1860, dovette ritirarsi all'età di 20 anni a causa di un infortunio al ginocchio. Da allora ha studiato per diventare tecnico e da quando si è seduto in panchina ha lasciato il segno con i suoi metodi innovativi: usa la "Footbonaut", una macchina che lancia palloni a diverse velocità e traiettorie verso i giocatori che si trovano all'interno di un quadrato chiuso e gli permette di migliorare il controllo e i passaggi. Nagelsmann registra l'allenamento con un drone e ha uno schermo gigante sul campo di allenamento per vedere i movimenti dei suoi giocatori e per essere in grado di indicare in tempo reale gli aspetti da analizzare e correggere.

Il suo calcio si ispira a quello di Pep Guardiola e Thomas Tuchel, con i quali ha condiviso mesi di lavoro a Mainz (Nagelsmann era il tecnico seconda). Non usa i social network, partecipa all'iniziativa di solidarietà "Common Goal" di Juan Mata e ha implementato un calcio moderno in un Hoffenheim che è ormai diventato un habitué delle prime posizioni della Bundesliga e delle competizioni europee.

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