Hoeness contro Ozil dopo l’addio alla Germania: “Fa schifo da anni, bravo solo con San Marino”
Sono arrivate subito le prime reazioni alla decisione di Mesut Ozil di dire addio alla Germania dopo i Mondiali. Una scelta legata sia alle critiche eccessive per le prestazioni a Russia 2018, sia a quelle per la foto con il presidente turco Recep Tayip Erdogan. E la risposta alle parole di congedo del trequartista dell'Arsenal sono arrivate dal presidente del Bayern Monaco, che non ha usato il fioretto ma la sciabola per attaccare Ozil.
Perché Ozil ha deciso di lasciare la nazionale tedesca
Al calciatore dell'Arsenal non sono piaciute le critiche per il suo presunto atteggiamento indolente ai Mondiali 2018, in cui la Germania si è resa protagonista di un vero e proprio flop. A queste bisogna aggiungere anche quelle della stampa per la sua foto con il presidente turco Erdogan, personaggio tutt'altro che stimato in terra tedesca. Ozil ha puntato il dito contro gli attacchi ricevuti alla cui base ci sarebbero offensive considerazioni sulle sue origini, con la Federazione accusata di razzismo.
Hoeness, che attacco ad Ozil dopo l'addio alla Germania
Ecco allora che il presidente del Bayern Monaco Uli Hoeness ha deciso di scendere in campo per difendere stampa e Federazione, con parole pesantissime nei confronti di Ozil: "Ozil? Sono contento che il fantasma abbia chiuso. Sono anni che gioca da schifo, ha vinto l'ultimo uno contro uno prima del Mondiale 2014 contro San Marino e nasconde il suo rendimento penoso dietro ciò che ha generato la sua foto con Erdogan"
Ozil, il retroscena sulle partite tra Bayern e Arsenal
E non manca un retroscena piccato anche sul grande appeal social di Ozil, e soprattutto sulle sfide tra il Bayern e l'Arsenal. Il tedesco viene addirittura messo nel mirino dai giocatori bavarese, come "anello debole" dei Gunners: "I suoi 35 milioni di followers, che nel mondo reale non esistono, pensano che giochi bene se fa un cross decente. Ogni volta che affrontiamo l'Arsenal, giochiamo su di lui perché sappiamo che è il loro punto debole".