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Higuain applaude, Lichsteiner gli sfila davanti e sbotta: “Che hai da ridere?”

Entrambi fuori dalla formazione titolare, Higuain e Lichsteiner si sono ritrovati l’uno di fronte all’altro al termine del match durante la passerella d’onore che ha visto sfilare i calciatori dell’Arsenal (sconfitti per 4-1) dinanzi agli avversari prima di ricevere la medaglia di consolazione.
A cura di Maurizio De Santis
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Né Gonzalo Higuain né Stephan Lichtsteiner hanno preso parte alla finale di Europa League. Entrambi fuori dalla formazione titolare, si sono ritrovati l'uno di fronte all'altro al termine del match durante la passerella d'onore che ha visto sfilare i calciatori dell'Arsenal (sconfitti per 4-1) dinanzi agli avversari prima di ricevere la medaglia di consolazione e di ricordo dell'evento. Entrambi in lista di sbarco, quasi sicuramente non faranno più parte del Chelsea e dei Gunners nella prossima stagione. Entrambi colti dalle telecamere mentre sedevano un po' annoiati e poco dopo quando si sono resi protagonisti del siparietto nel corso della premiazione.

Che hai da ridere? Lichtsteiner dà un buffetto a Higuain

Il Pipita e il ‘pendolino' (il soprannome del difensore svizzero) hanno giocato e vinto assieme nella Juventus, quando lo svizzero è passato davanti all'argentino che applaudiva gli avversari invece di battere il cinque com'è consuetudine lo ha fissato e con un sorriso beffardi gli ha mormorato: "Che cazzo applaudi?". Non un gesto di stizza ma una battuta tra ex compagni di squadra.

Il siparietto con Sarri, cosa dice Lichsteiner al tecnico

Non è stato l'unico momento della serata che ha visto Lichtsteiner sotto i riflettori anche per un altro episodio che nulla c'entra con l'aspetto agonistico. L'alter ego è sempre un avversario ma questa volta si tratta del tecnico, Maurizio Sarri. Non è chiaro dalle immagini cosa gli dica ma la mimica appare abbastanza eloquente e rende più semplice interpretare le parole pronunciate dall'esterno elvetico: l’impressione è quella che imiti il gesto dei soldi (tanti soldi, in riferimento a quelli che dovrebbe percepire l'allenatore alla Juventus). Un gesto dinanzi al quale l'allenatore resta inizialmente interdetto salvo poi rivolgergli un laconico "Non so lo, spero!".

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