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Henry nella storia dell’Arsenal: una statua all’Emirates per il francese

Prestigioso riconoscimento in occasione del 125esimo anniversario dei gunners per Henry. Un onore riservato solo a altre due leggende come Tony Adams e Herbert Chapman.
A cura di Vincenzo Di Guida
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Prestigioso riconoscimento in occasione del 125esimo anniversario dei gunners per Henry. Un onore riservato solo a altre due leggende come Tony Adams e Herbert Chapman.

Thierry Henry per sempre nella storia dell’Arsenal. Una statua di bronzo di Henry è stata inaugurata nei pressi dell'Emirates Stadium, per i festeggiamenti per il 125esimo anniversario dell’Arsenal.

Un riconoscimento importantissimo quello che la società londinese ha voluto dedicare al calciatore francese, che oggi in occasione della gara dell’Everton presenzierà ai festeggiamenti. La statua eretta per Henry, va a far compagnia a quelle di altre due leggende dei gunners come Tony Adams, che per 19 anni ha vestito la maglia dell’Arsenal, 14 dei quali con la fascia di capitano sul braccio, e Herbert Chapman, allenatore e dirigente dei primi successi dei biancorossi negli anni ’30. Chapman passato alla storia del calcio inglese la tattica del sistema, conosciuta col nome di “Chapman system”, vinse due titoli e una FA CUP nei suoi dieci anni (1924-1934) sulla panchina dei gunners. Il 3-2-2-3 chapmaniano ha cambiato per sempre il modo di concepire il calcio in Inghilterra. Il suo modulo venne adottato nel calcio d’oltremanica incessantemente sino agli anni ’50.

"Nemmeno nei miei sogni più folli – ha dichiarato Henry – avrei immaginato che un giorno avrebbero eretto una mia statua davanti allo stadio della squadra per cui ho giocato e che amo e sostengo". L’attaccante transalpino è arrivato a Londra del 1999, dove la breve e infelice esperienza alla Juventus. Anni dopo Carlo Ancellotti che allenava quella squadra ammise, che aver avvallato la cessione di Henry è stato il più grande sbaglio nella sua carriera d’allenatore. All’Arsenal sotto la guida di Arsene Wenger ha giocato dal 1999 al 2007, vincendo due volte la Premier e conquistando due Coppe d’Inghilterra. E’ il primo marcatore della storia dell’Arsenal con 226 reti.

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