845 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Hajrudin Kamenjas a Parigi per Ibrahimovic, ma lui non sapeva del suo arrivo

Il campione svedese ha registrato un video-messaggio e spedito una maglia al bimbo gravemente ammalato di leucemia che avrebbe voluto incontrarlo, ma non era stato avvertito della sua presenza a Parigi.
A cura di Maurizio De Santis
845 CONDIVISIONI
Immagine

Hajrudin Kamenjas è un bimbo bosniaco di 8 anni gravemente ammalato di leucemia. Ne è affetto dal 2007 ma, nonostante un lungo ciclo di cure in Germania, non è riuscito a combattere il male che lo sta consumando. Possibilità di guarigione? Nulle. Ed è anche per questo motivo che sua madre Amelia, attraverso l'aiuto di un'associazione, ha espresso un appello: far sì che il piccolo, tifoso di Zlatan Ibrahimovic, possa incontrarlo. "Quello che voglio di più in questo momento è realizzare l'ultimo desiderio di mio figlio Hajrudin – ha ammesso -. Sogna da tanto tempo di poter incontrare Ibrahimovic". Un sogno che sembrava possibile, soprattutto quando al termine della gara di Champions League contro il Benfica, il campione svedese si disse addirittura pronto a dirigersi a a Sarajevo. "E' una cosa tristissima – ha raccontato allora ai media bosniaci il campione del Paris Saint Germain -. Ogni settimana ricevo richieste del genere e voglio provare a fare felici tutti. Vedrò cosa posso fare per questo bambino".

Sogno infranto. A riportare la notizia è il Daily Mail: il bimbo s'è recato a Parigi per assistere a una partita di calcio sperando di poter incontrare lo svedese. Zlatan non era in campo, ma sugli spalti… peccato – disse – fosse troppo impegnato (così riporta il tabloid) da non poter incontrare il piccolo. Gli lasciò una maglietta firmata e video-messaggio registrato. Aveva bisogno di contatto umano, se ne tornò a casa con un sogno infranto.

Ibra non ha colpe, ecco perché.  Zlatan non sapeva che il piccolo Hajrudin si fosse recato a Parigi per incontrarlo, come racconta il quotidiano di Sarajevo ‘Dnevni avaz' affermando che l'attivista umanitaria Tehvida Thea Rekic, organizzatrice del viaggio, non aveva preso accordi, né ricevuto inviti concreti da nessuno. A testimonianza di ciò, il giornale cita l'allenatore bosniaco che vive e lavora in Francia, Faruk Hadzibegic: all'uomo il club della Capitale avrebbe comunicato che Rekic aveva solo informato la società dell'arrivo del bimbo bosniaco.

845 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views