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Hachim Mastour, che fine ha fatto il talento del Milan (bruciato troppo in fretta)

L’attaccante italo-marocchino è tornato in campo dopo un anno, l’ultima apparizione con la squadra b degli olandesi dello Zwolle. Schierato con la Primaver nella sfida con la Juve, è uscito senza gloria. Ha vestito di nuovo la maglia dei rossoneri dopo ben 3 anni.
A cura di Maurizio De Santis
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Che fine ha fatto Hachim Mastour? Ricordate il ragazzo italo-marocchino, oggi 19enne, che venne definito un nuovo talento milanista? Di lui s'erano perse le tracce e dopo aver giocato l'ultima gara ufficiale il 10 aprile del 2017 con la seconda squadra dello Zwolle, club olandese) è tornato sul rettangolo verde nel campionato Primavera, ancora una volta con la maglia rossonera. Vi resterà fino a giugno, quando arriverà la scadenza naturale del contratto e il futuro al momento è un'incognita.

Ci penserà il suo agente, Mino Raiola, a trovargli adeguata sistemazione? Si vedrà, intanto è tornato a far parlare di sé per vicende di calcio giocato più che per trovate pubblicitarie o per i video nei quali palleggia con El Shaarawy (ai tempi del Faraone rossonero).

Il tecnico della Primavera, Lupi, lo ha schierato titolare nel tridente d'attacco con Tsadjout e Rodrigues Diaz nella sfida contro i pari età della Juventus. Mastour ha giocato un'ora buona, quasi settanta minuti, poi è stato sostituito uscendo dal campo senza gloria. Ma non è tutta colpa sua, era impensabile che dopo aver perso il ritmo partita potesse riacquistarlo come per magia. L'incantesimo s'è spezzato e di tempo ne è passato dall'ultima volta che vestì la maglia del Milan, era il 16 maggio 2015 (vittoria per 3-0 sul Chievo) e sembra una vita fa.

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La storia di Mastour dimostra come il rischio che il successo bruci troppo in fretta le tappe possa essere davvero devastante. Dalle giovanili della Reggiana passò a quelle del Milan. Dopo essere stato aggregato alla prima squadra nella stagione 2014/2015 (nessuna presenza), venne spedito in prestito senza fortuna prima al Malaga in Spagna e poi allo Zwolle in Olanda. Due avventure disastrose prima del rientro a Milano a giugno scorso, prima di tornare laddove tutto è cominciato, prima di voltarsi e capire che tutto quanto fatto finora a nulla è servito.

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