Gunes, tecnico del Besiktas rivela: “In estate dissi no a Balotelli: il talento non basta”
Mario Balotelli la scorsa estate è rimasto a Nizza per continuare il progetto col club francese ma anche perché non vi erano state alternative valide di mercato. Un nome che ancor oggi richiama le folle ma che non piace più come anni fa quando SuperMario era considerato tra i migliori talenti d'Europa e non solo. Perché il rimanere in Francia è stato figlio anche di un rifiuto da parte di Senol Gunes che si è opposto all'idea del suo club, il Besiktas di ingaggiare l'attaccante italiano.
Un talento che piace sempre meno
A rivelare il retroscena di mercato dell'ultima estate è stato proprio l'allenatore dei turchi, Senol Gunes che non ha voluto Mario Balotelli nella sua nuova rosa. Una scelta consapevole che ha preso piede proprio nel momento in cui di Balotelli si stava parlando ancor prima del rinnovo col Nizza. Per Gunes, SuperMario resta sempre un grande giocatore ma poco si confaceva con la sua visione di gruppo, al di là dei requisti tecnici indiscutibili.
Il ritorno della ‘mela marcia'
Anche se Balotelli a Nizza ha dato dimostrazione di crescita e maturità soprattutto fuori dal campo, non tutti si sono convinti che possa comunque essere considerato un giocatore che riesce a fare gruppo. Un po' come la famosa ‘mela marcia‘ indicata da Silvio Berlusconi ai tempi del Milan quando il patron non fece nomi ma diede chiari riferimenti all'allora attaccante rossonero. Oggi tocca a Gunes che non si nasconde. Anzi, fa nome e cognome: "Non lo conosco personalmente, ma ho parecchi amici in Francia e ho avuto informazioni negative sul suo comportamento: l'attitudine è importante, il talento non basta".
Croce e delizia del Nizza
Mario Balotelli nei giorni scorsi è tornato a far parlare di sè per quanto fatto in campo. L'italiano, a segno per la sesta volta in 8 presenze, regala la vittoria ai suoi dopo 6 sconfitte consecutive. Ma la festa è stata rovinata per l'espulsione che gli costerà la trasferta di Caen. Un'entrata scellerata a risultato acquisito, da dietro, che gli è valso il rosso diretto. A quel punto si è rivisto il peggior SuperMario: rabbia furiosa e polemiche con arbitro e quarto uomo.