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Guerriero Manduzkic, ‘testa a testa’ con Lewandowski

Due anni fa Guardiola mise alla porta Mandzukic. Stasera l’attaccante croato contro il nemico Pep ha disputato un match eccezionale. L’attaccante juventino ha battagliato per più di novanta minuti, ha litigato con Lewandowski e ha messo lo zampino sui gol di Dybala e Sturaro.
A cura di Alessio Morra
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Il giorno successivo alla semifinale di Champions tra Bayern Monaco e Real Madrid, nel maggio 2014, dopo l’allenamento quotidiano Pep Guardiola convoca Mario Mandzukic e senza mezze misure gli comunica che deve trovarsi un’altra squadra, perché il suo tempo al Bayern è finito. Il croato la prende malissimo. Anche per quella in quella stagione, la prima di Pep in Baviera, Mandzukic si era comportato benissimo con 26 gol complessivi (18 solo in campionato). Mandzukic non piaceva all’ex del Barcellona, che aveva tra l’altro già scelto il nuovo centravanti: Robert Lewandowski. Il tempo è galantuomo, e il sorteggio ha offerto al bomber juventino la possibilità di sfidare nuovamente Guardiola. E oggi con una grinta quasi fuori dal comune Mandzukic ha disputato un match eccezionale, ha litigato Lewandowski, ha messo lo zampino sui gol della Juventus e ha rovinato la festa al suo vecchio nemico.

Che partita! – Il Bayern nel primo tempo gioca molto meglio e segna nel finale con Muller, nella ripresa raddoppia con Robben. La doppia sfida con i bianconeri sembra decisa, ma la Juve reagisce, mostra il suo solito carattere e riesce a pareggiare. I marcatori sono Dybala e Sturaro, ma altrettanto meritevole di finire in copertina c’è proprio Mandzukic che ha fatto a sportellate dal primo all’ultimo minuto. L’assist perfetto per l’1-2 di Dybala ha galvanizzato il croato, che dopo aver aiutato il compagno d’attacco a riaprire il match ha litigato pesantemente con Lewandowski, e per poco non si è accesa una rissa. Di gol ne fa di più il polacco, che però a livello caratteriale non è alla pari di Manduzkic; pochi secondi dopo quella lite Lewandowski si fa ammonire e di fatto esce dal campo. L’attaccante che invece compirà trent’anni è caldissimo, Allegri, che non ha sbagliato una mossa, decide di affiancargli Morata. E Mandzukic premia le scelte del suo allenatore dando il là all’azione che porterà al 2-2 di Sturaro. Prima della fine c’è pure il tempo per litigare con l’altro grande ex Vidal. Mandzukic la sua rivincita su Guardiola se l’è presa, e per ora va bene così, considerato come si erano messe le così. Ma il suo sogno, che è condiviso pure da tutti i tifosi juventini, è quello di segnare un gol magari decisivo per la qualificazione ai quarti di finale tra tre settimane quando Mandzukic tornerà nel suo vecchio stadio l’Allianz Arena.

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