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Grinta, gol e rabbia: Higuain è tornato a ruggire

Sarri difende così il Pipita: “Ha un ottimo rendimento e fatto 27 gol finora. Dinanzi a certe cifre bisogna solo stare zitti… Il calcio alla bottiglietta? Era arrabbiato perché pensava che il suo secondo gol fosse regolare”
A cura di Maurizio De Santis
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Higuain lascia il campo di Firenze stizzito
Higuain lascia il campo di Firenze stizzito

Incazzato. Motivato. Affamato. A Firenze Gonzalo Higuain ha tolto il mattone che aveva sullo stomaco, quel chilo e mezzo di rabbia che s'è portato addosso per una settimana. Suo il gol del pareggio lampo, contraddistinto da un'esultanza orgogliosa. Sua la conclusione sulla quale Tatarusanu ha svestito i panni del portiere per indossare quelli di Superman negando a Callejon prima e al Pipita la gioia del raddoppio. Micidiale e decisivo come sempre, l'argentino s'è ripreso il Napoli e i gradi di protagonista/leader che finora la legge e i numeri del campo gli avevano cucito sulla maglia: 27 gol, capacità di essere al servizio della squadra, fare reparto da solo (con Astori e Gonzalo Rodriguez costantemente in scacco), perfetto in fase offensiva anche quand'è chiamato a innescare le giocate dei compagni.

Un campione al quale gli azzurri restano aggrappati per cullare ancora il sogno scudetto che dista 3 punti (il gap dalla vetta saldamente in pugno alla Juventus) e staccare il pass per volare in Champions League dalla porta principale. "Si può parlare ma di fronte alle cifre di rendimento bisogna star zitti…", ha ammesso Sarri a fine match. Già, star zitti… evitando sortite pericolose in questa fase della stagione, come le parole del presidente De Laurentiis che ha pubblicamente fatto riferimento al presunto calo di condizione/forma dell'attaccante.

Nel calcio dato alla bottiglietta al momento della sostituzione c'era anche questo: la voglia di lasciare tutto alle spalle, la determinazione dell'uomo e la voglia dell'atleta di spaccare il mondo e riprendersi tutto con gli interessi. Luce dei riflettori, gioie, consensi e soprattutto mettere a tacere una critica feroce rispetto alla grande stagione certificata dai numeri. "Gonzalo era arrabbiato perché era convinto che il gol annullato fosse regolare – ha spiegato nel dopo gara Sarri -, poi lo ha rivisto e ha capito che la decisione arbitrale era corretta. In campo non aveva avuto questa percezione ed è uscito un po' teso. Ha passato un periodo in cui era un po' stanco mentalmente".

Juventus a +3, divario ancora colmabile nella corsa scudetto. Il tecnico del Napoli elogia la forza dell'avversario e, di riflesso, il grande campionato che sta disputando la sua squadra: "L'anno scorso il Napoli finì il campionato a 24 punti dalla Juve, adesso siamo secondi a -3 a testimonianza dell'ottimo lavoro fatto finora. Il punto è che loro hanno fatto 49 punti su 51 disponibili nelle ultime 17 gare… è chiaro che se continuano così viaggiano su livelli a cui è difficile star dietro. Quanto a noi, allo scudetto crediamo ma dobbiamo guardare partita dopo partita".

Primo tempo in favore dei viola, ripresa appannaggio dei partenopei. "E' stata una partita bellissima – ha concluso Sarri -. Nessuna delle due squadre meritava di perdere. Sono molto soddisfatto di questa prestazione anche perché avevamo di fronte una Fiorentina che gioca benissimo a calcio".

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