Griezmann suggerisce, Mbappé segna ma Giroud è la stella: ko De Jong e Babel
La Francia festeggia al meglio la sua prima in casa da campione del mondo battendo per 2 reti a una la buona Olanda di ‘rambo’ Koeman. Un successo importante per i destini della Lega A del gruppo 1 della Nations League con i 3 punti per i transalpini come buon margine di vantaggio sulla Germania proprio dopo il pari a reti bianche contro i tedeschi all’Allianz Arena di Monaco.
Un successo però, molto più sofferto rispetto ai pronostici ed agli attuali valori in campo contro una selezione Orange ordinata, mai fuori dagli schemi, corta e pure dotata di discrete individualità. Individualità che, nonostante l’iniziale vantaggio di Mbappé, non si deprimono e, anzi, emergono con prepotenza nel secondo tempo con Babel, Wijnaldum e Blind a provare a forzare il pareggio a Saint Denis. Eppure, quando il gol dell’ex Liverpool sembra aver cambiato l’inerzia della gara con gli ospiti pronti a legittimare il loro pari, Giroud, con una splendida girata di mancino, riporta i francesi in vantaggio per una affermazione, alla fine, ai punti, nonostante tutto, meritata.
Pogba celestiale, ma De Jong non è da meno
Nella Francia campione del mondo, in una serata, al di là del risultato, magica per i transalpini alla loro prima gara in casa dopo il trionfo iridato, Pogba, da principe nero, si prende il centrocampo e, pure, il proscenio, appunto, del ‘Parco dei Principi’. In mediana, in regia ed in impostazione, specie nel primo tempo, l’ex Juventus è regale, onnipresente e prezioso giostrando, con la consueta classe, ogni singolo pallone toccato con ciascuna azione dei padroni di casa che passa, transita e si sviluppa proprio dai piedi del numero #6 di Deschamps. Ma la sua prestazione però, non è la sola degna di nota nel settore nevralgico del rettangolo verde, di fianco alle solite importanti performance in appoggio e copertura di Matuidi (anche un assist per lui) e Kanté, c’è, dall’altra parte, un giovane sbarazzino dal sicuro avvenire: Frankie De Jong. Il fresco centrocampista dell’Ajax (21 anni), infatti, alla sua prima assoluta dal primo minuto in Orange, contro i campioni del globo ed in un contesto simile, non si spaventa e, con la calma olimpica dei grandi, si lascia preferire in una metà campo, specie in Propper, non sempre all’altezza della situazione. Segnatevi questo nome: Frankie De Jong sulle cui orme ci sarebbero già Juventus e Barcellona.
Griezmann e Mbappé, si giocano il pallone d’oro
In attacco, ma questo lo si sapeva già, la Francia fa davvero paura con, Giroud a parte, decisivo per gli equilibri di questo reparto, Griezmann e Mbappé a sprigionare una qualità ed una pericolosità, oggi, quasi ineguagliabili. E anche contro l’Olanda, il duo letale di Deschamps, non ha intenzione di fare passerella, anzi. In una serata di festa, loro sono i primi ad accendere i fuochi pirotecnici e a far ammattire la pur buonissima retroguardia di Koeman. Van Dijk, De Ligt e Blind, difatti, sono i primi a subire l’irruenza e lo strapotere tecnico degli avanti dei Galletti con Mbappé imprendibile in velocità, e pure letale sotto porta per la rete dell’1-0 francese, e Griezmann a svariare su tutto il fronte offensivo per creare spazio al suo numero #10 e distribuire dribbling e assist intelligentissimi. Il tutto, per un tandem eccezionale, da 32 reti in 87 gare, e che, anche in patria, dopo la campagna russa, pur nella stessa squadra, si contende, il pallone d’oro 2018.
Giroud, match winner: altro che gregario
Dicevamo di un Giroud decisivo per gli equilibri offensivi del pacchetto avanzato di Deschamps per sponde, gioco da pivot, dialoghi con i compagni e fisicità. Oggi però, insieme a queste sue prerogative, garantite anche contro l’Olanda, il centravanti del Chelsea aggiunge anche altro. Magari, qualcosa come una volée letale per i destini del match con una girata di sinistro che spacca la partita, piega i guanti di Cillessen e lo porta a quota 32 gol in nazionale, tanto quanto Mbappé e Griezmann messi insieme, a -2 da David Trezeguet.
Hernandez meglio di Tete, Pavard disastroso
Gli elogi ai campioni del mondo non si limitano solo a centrocampo e attacco con la difesa, meglio, le corsie laterali, come quella di sinistra, a meritare un particolare encomio. Da quelle parti, in pieno formato mondiale, c’è Lucas Hernandez capace, anche in questo avvio di stagione, di disimpegnarsi al meglio in zona mixando in pieno stile deschampsiano, attacco-difesa.
Nella sua zona, nessuno, né Promes, pericoloso neo acquisto del Siviglia, né tantomeno il fluidificante avversario Tete (zero presenze in stagione col Lione), riescono a metterlo mai in difficoltà col numero #21 invece, bravo sia ad arginare i tentativi avversari che ad accompagnare la manovra con la solita puntualità e la consueta precisione.
Tutt’altra storia rispetto all’insufficiente Pavard dall’altro lato, meno propositivo, poco pulito sul finire del primo tempo con una scivolata su Wijnaldum non proprio ortodossa che Undiano Mallenco decide di non sanzionare e, cosa ancor più grave, incapace nel contenere Babel nell’azione del pari Orange. Nella ripresa, per Hernandez entra Mendy che, dopo l'errore su Tete per il pari ospite, si riscatta col cross vincente per Giroud.
Depay soffre da falso nueve, ma Babel mette nel sacco Varane e Umtiti
In panchina c’è Luuk De Jong, panzer offensivo per intenderci, alla Giroud, eppure Koeman lì davanti vuole un attacco leggero, veloce e imprevedibile. Un attacco, con Depay falso nueve e con Babel e Promes ai suoi lati e che, col proprio dinamismo, può mettere in crisi gli statuari Umtiti e Varane. Almeno questo è l’auspicio del Ct olandese convinto delle qualità dei suoi in attacco. Eppure il #10 Orange, malgrado l’eccezionalità del match per lui, fantasista che gioca proprio in Francia con l’Olympique Lione, non incide e pur ricevendo un grosso numero di palloni, non riesce a sfruttarli appieno. Però, l’intuizione dell’immediata vigilia del selezionatore olandese è vincente con l’ex Liverpool Babel, su indecisione di Mendy e di Pavard, bravissimo a farsi trovare pronto su traversone di Tete e siglare il punto dell’1-1.