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Gomis unico italiano al Mondiale: “Ma ho scelto il Senegal in memoria di mio padre”

Il portiere della Spal ha 24 anni e vive in Italia da quando ne aveva 3. La sua famiglia è originaria del Senegal ma è cresciuto a Cuneo. Ha scelto la maglia della nazionale africana per un motivo personale: “L’ho fatto per mio padre che è morto da poco. Se oggi sono un calciatore lo devo a lui e ai tanti sacrifici sostenuti. Porterò in valigia anche il tricolore, con orgoglio. Mi sento italiano anche per educazione e formazione”.
A cura di Maurizio De Santis
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Amigo Alfred Junior Gomis ha 24 anni e quando ti si para davanti è come trovarsi di fronte a un colosso. E' alto 196 cm, abbina stazza a buona tecnica individuale, sarà l'unico italiano presente al Mondiale di Russia 2018. Proprio così, con buona pace del ministro (e leader della Lega) Matteo Salvini e di quanti (come il contenuto dello striscione esposto durante l'amichevole della Nazionale con l'Arabia Saudita) parlano di ‘sangue italiano' facendo riferimento alla purezza della stirpe. Un refuso/rigurgito della storia, un anacronismo della ragione… mettano pure l'animo in pace, a dispetto del colore della pelle l'attuale portiere della Spal è italiano nonostante la famiglia sia di origini senegalesi. Nel Belpaese è arrivato quand'era ancora un bambino (3 anni) e qui è stato allevato dai suoi genitori.

Porterò in valigia anche il tricolore, con orgoglio – ha raccontato nell'intervista al Corriere della Sera -. Mi sento italiano anche per educazione e formazione. Sono giunto in Italia quando ero piccolino e aver raggiunto la salvezza con la Spal alla mia prima stagione in Serie A è stato bellissimo.

La domanda sorge spontanea: visto che si sente italiano perché ha scelto di indossare la maglia del Senegal (dove ritroverà Koulibaly del Napoli e Mané del Liverpool) invece di tentare l'avventura in Azzurro? La risposta fa capire come nulla c'entrino questioni di opportunità o altri tipi di valutazioni. La ragione è una sola ed è nel profondo del suo cuore.

In Senegal ci sono le mie radici, l'anno scorso sono tornato nel mio Paese e ho rivisto tutti i luoghi della mia infanzia – ha ammesso Gomis -. Mio padre è morto invece da poco e sono andato a rendergli visita nel luogo dove è seppellito. E se ho scelto di indossare la maglia del Senegal è in suo onore. Io e i miei fratelli siamo tutti portieri e lui per farci realizzare il nostro sogno di giocare a calcio ha fatto di tutto affrontando molti sacrifici.

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