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Goleade, autoreti e rigori sbagliati: ecco come andarono le 3 gare di A oggi sotto indagine

Lazio-Genoa finì 4-2. Poi è sotto indagine anche la sfida dei biancocelesti contro il Lecce della settimana successiva che finì con lo stesso risultato. Infine il successo del Palermo sul Bari per 2-1. Non mancarono le polemiche.
A cura di Alessio Pediglieri
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Attraverso l'interrogatorio di Gervasoni, le indagini del nuovo filone dell’inchiesta “Last Bet” hanno subito una brusca virata sulla serie A, il massimo campionato fino ad oggi solamente lambito dal maremoto che ha sconvolto e coinvolto la serie cadetta e la Lega Pro.  Stando agli ultimi interrogatori, l'attenzione si è spostata anche su tre gare precise di serie A, che non erano rientrate nell'elenco iniziale degli inquirenti. Si tratta di due partite della Lazio e di una che coinvolge il Palermo. Le altre squadre coinvolte sono il Lecce, il Genoa e il Bari. Di queste gare, stando al racconto di Gervasoni, almeno in due occasioni si ottenne "una combine perfetta".

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Lazio-Genoa, due partite in una sola

Lazio-Genoa 4-2 del 14 maggio scorso fu una gara a dir poco strana e con il ‘senno del poi' non può che suscitare qualche perplessità rivedendo l'andamento dell'incontro. La Lazio nei primi 45′ non scese mai in campo, giocando in modo indisponente e prendendosi gli insulti e i fischi dell'Olimpico. Poi, nell'intervallo, la "straordinaria" trasformazione: un secondo tempo spettacolare con Hernanes (autore di una doppietta) che in 20 minuti raddrizza la partita conclusasi in goleada. A segno, quel giorno, andò anche Rocchi, alla prima da titolare nell'anno solare. In tutte e tre le circostanze la difesa del Genoa dell'ex tecnico laziale Ballardini non apparve irreprensibile. Ripercorrendo la cronaca dell'incontro,  Ledesma e Matuzalem avevano sempre cincischiato, Zarate aveva fatto la solita confusione davanti all'area avversaria, Mauri non aveva trascinato come solitamente fa, la squadra. E dire che la Lazio aveva necessità di guadagnarsi punti fondamentali per la Champions League contro un Genoa che non aveva più molto da dire al campionato. nella ripresa, poi, la trasformazione che – si disse allora – figlia di una sfuriata di Edi Reja negli spogliatoi confortata dalle parole del tecnico a fine partita:

Nello spogliatoio ho detto che se giocavamo così rischiavamo di buttare via un'intera stagione  I ragazzi hanno reagito, ho visto il loro impegno e complimenti.

Questi i fatti di allora, oggi i sospetti.
La Lazio si dice totalmente estranea a qualsiasi indagine. Il presidente Claudio Lotito, sospeso, non può parlare ma il portavoce Stefano De Martino ha le idee chiare: "Per noi vale sempre il comunicato diramato il 21 dicembre scorso in serata dopo Lazio-Chievo", dove la società dichiarava "di essere totalmente estranea a qualunque indagine, così come sono estranei i suoi dirigenti ed i suoi calciatori".

La S.S.Lazio s.p.a, Società quotata in borsa, invita gli organi di informazione ad accertare la fondatezza delle notizie che vanno a pubblicare, con ciò adempiendo ad un dovere deontologico, prima ancora che giuridico. La Società si riserva di intraprendere le opportune azioni a tutela della immagine propria e della dignità dei propri calciatori e tifosi.

E il Genoa di Preziosi? Nessun commento da parte della società in merito alle ultime indiscrezioni; in casa rossoblù tiene banco il calciomercato con l'arrivo di Gilardino al Grifone

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Lecce-Lazio, goleada con autogol finale

Otto giorni dopo il 4-2 con cui i biancocelesti s'imposero al Genoa, arrivò un'altra goleada ‘firmata' Lazio: Lecce-Lazio 2-4. Fu una vittoria ‘amara' che non portò i capitolini in Champions dove arrivò l'Udinese e fu una gara (come contro il Genoa) risolta solo nella ripresa. A fine primo tempo, le due squadre erano in ‘over' e sul punteggio di 2-2 (‘x' al 45′ per chi scommette). Fra i pugliesi, già salvi, in porta giocò il dodicesimo uomo, Benassi, al debutto in serie A, mentre in difesa, assenti Ferrario e Gustavo, si cimentò, "alla De Rossi", il centrocampista Giacomazzi.
Non bastò alla Lazio per chiudere subito l'incontro: Rocchi segnò subito ma il capitano, poi, sprecò due occasioni descritte come ‘colossali'. Nella ripresa la squadra di Reja continuò a giocare all'attacco ma ci vollero un rigore ed un'autorete a determinare la vittoria della formazione romana. Prima Benassi atterrò Rocchi lanciato a rete, facendosi espellere e dando a Zarate l'opportunità del 2-3 trasformato dal dischetto, poi arrivò la ‘svirgolata' con l'autogol di Vives sul corner a rientrare di Zarate che valse la quarta rete dei laziali. A fine gara, il presidente Lotito se la prese con il Milan che non infierì sull'Udinese permettendo ai friulani di approdare in Europa: "Galliani è libero di dire quello che vuole – disse il presidente della Lazio nel dopo partita – Non sono io che devo dire se le cose sono state fatte in modo corretto o scorretto".
Oggi, a Lecce non si commentano le indagini che arrivano da Cremona. Bocche totalmente cucite sulla vicenda calcioscommesse e su Lecce-Lazio 2-4.

Non esiste motivo per commentare quelle che sono soltanto delle indiscrezioni. Si tratta di voci e situazioni non confermate

Questo è il comunicato rilasciato dai dirigenti dell'U.S. Lecce nel commentare l'eventuale coinvolgimento della squadra nel vorticoso giro delle scommesse.

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Palermo-Bari, errori arbitrali e il ‘cucchiaio' di Miccoli

C'è anche Palermo-Bari del 7 maggio scorso, finita 2-1, tra le tre partite di serie A sospette finite nel mirino degli investigatori della procura di Cremona. Finì con la vittoria rosanero non senza qualche sorpresa e qualche polemica di troppo. I pugliesi, già retrocessi, andarono in vantaggio con Bentivoglio, solo  poi arrivò il pareggio ed il sorpasso dei rosanero. Ma nell'azione del pareggio dei siciliani, fu decisiva una svista arbitrale, visto che il gol dell'1-1 Miccoli lo segnò in sospetto fuorigioco. E proprio Miccoli fu protagonista di quell'incontro. Dopo aver siglato l'1-1 si prese l'onere di tirare il rigore al 19′ st. Lo sbagliò, in modo eclatante e facendo infuriare il proprio tecnico (Delio Rossi) con un improbabile e maldestro ‘cucchiaio'. C'era una scusante: la finale di Coppa Italia contro l'Inter, un appuntamento storico che aveva monopolizzato la concentrazione di quei giorni. A fine partita l'allora allenatore del Palermo Delio Rossi polemizzò sottolineando di aver visto "qualche errore di troppo" da parte dei suoi e rimproverò Miccoli per come aveva calciato il penalty.
"Lo doveva calciare come sa – disse Rossi -, così avremmo potuto gestire la partita in modo diverso. Questo la dice lunga sulla mancanza di esperienza di questa squadra".
Oggi, davanti alle accuse di una gara ‘manipolata', il presidente del Palermo Zamparini non si è risarvato il diritto di tacere come i suoi colleghi delle altre società apparentemente coinvolte, ma è partito all'attacco

Questo e' un processo mediatico, non e' un processo normale. Nel nostro Paese gli interrogatori sembrano basati sulle indiscrezioni e poi finiscono in televisione. I calciatori coinvolti? Sono quattro sfigati e quando mi hanno detto del match Palermo Bari mi sono messo a ridere, non era certo una partita in cui si poteva modificare. Lasciamo finire le indagini, perche' da quando le scommesse ci sono i giocatori hanno sempre scommesso

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