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Gli “zingari” volevano combinare anche le gare di Europa League

Lo scandalo del calcioscommesse ha rischiato di estendersi anche alle partite dell’Europa League.
A cura di Marco Beltrami
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Il pentito Gervasoni

Sono stati bloccati in tempo. I protagonisti dello scandalo del calcioscommesse erano pronti ad allargare il raggio d’azione fino a manipolare anche le gare dell’Europa League. Una prospettiva inquietante, non concretizzatasi solo grazie alle indagini della procura di Cremona che hanno permesso di fare chiarezza su una delle pagine più nere dello sport. La rivelazione è arrivata direttamente dal pentito Carlo Gervasoni, che durante il confronto con lo “zingaro” Gegic – uno dei leader dell’organizzazione – ha raccontato come, attraverso il controllo (presunto) della partite della Lazio con la complicità dell’indagato Stefano Mauri, l’associazione a delinquere volesse combinare anche i match europei della formazione capitolina. Una sorta di confronto all’americana quello tra Gervasoni e Gegic: il primo ha vuotato il sacco e il secondo ha cercato di negare le accuse con un atteggiamento ritenuto poco credibile. L’ex calciatore di Bari, Mantova, Cremonese e Piacenza inoltre avrebbe rivelato nuovi particolari sulle combine italiane, con riferimenti precisi non solo a gare di Serie B, ma anche del massimo campionato. Dai particolari sulle manipolazioni di Lecce-Lazio, a quelli su Lazio-Genoa, fino a Palermo-Bari,  per quello che è risultato un cancro per lo sport più seguito della Penisola.

L'ordinanza. Il gip ritorna sul confronto del 18 marzo scorso, disposto dal procuratore Roberto di Martino tra Carlo Gervasoni, ex giocatore della Cremonese e del Piacenza, super pentito dell'inchiesta, e lo stesso Gegic.

Nel corso di tutto il confronto, Gegic, giocando per cosi' dire di rimessa – scrive il gip nell'ordinanza – si è limitato a negare le circostanze che man mano ascoltava, attribuendo in alcuni momenti a Gervasoni una sorta di volontà persecutoria nei suoi confronti che non trova tuttavia alcuna spiegazione e che è comunque smentita, sul piano obbiettivo, dai numerosissimi riscontri che il racconto dello stesso Gervasoni ha trovato a seguito delle confessioni di numerosi altri indagati e dall'esame delle conversazioni e dei tabulati elettronici.

Nell'ordinanza il gip ricorda il dettagliato ricordo di Gervasoni in merito alla manipolazione della partita Lazio-Genova.

Manipolazione avvenuta grazie all'aiuto del computer, sistemato nella stanza d'albergo del portiere Cassano, e che ha trovato riscontro nella telefonata notturna intercorsa alle 2,26 del 14 maggio 2011 tra Zamperini e l'utenza della moglie di Gegic, pur avendo Gegic cercato di sostenere di non conoscere Zamperini. Si pensi ancora al progetto da Gegic esposto in un incontro con Gervasoni e Ilievsky avvenuto a Legnano, dopo la riuscita della manipolazione di Lecce-Lazio, di potere intervenire anche sulle partite delle coppe europee cui la Lazio avrebbe partecipato.

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