Giusti o sbagliati? I fischi a Lavezzi dividono Napoli (VIDEO)
Fischi e applausi. E ancora fischi e cori d'incoraggiamento. A Napoli è in atto la saga del "Core ‘ngrato", una serie di ingratitudini reciproche che, con il passare dei giorni, non accenna a diminuire, anzi gli accadimenti opinabili aumentano. All'ombra del Vesuvio è il tormentone del momento. La storia è ben nota a tutti, i protagonisti sono famosi, la trama è semplice ma poco lineare e ricca di contraddizioni. Da un lato c'è Ezequiel Lavezzi e la possibilità che lasci Napoli a fine stagione; dall'altro c'è il popolo azzurro, a sua volta scisso in due frange diametralmente opposte, tra coloro che continuano ad osannare il Pocho e coloro che, al contrario, lo fischiano.
Prima idolatrato, poi fischiato – E' l'oggetto del desiderio vari club europei. Ci sono società che per avere Lavezzi farebbero carte false sborsando fior fiori di quattrini (31 milioni di euro solo per la clausola rescissoria, mica spiccioli!), ma nulla è ancora deciso, siamo ancora nella sfera del fanta-mercato. Inter e PSG sono dietro l'angolo, fanno capolino e gareggiano al rialzo tra di loro in una sfida che potrebbe non concretizzarsi mai. Il destino del Pocho è un affare di calciomercato che i tifosi azzurri hanno confuso con un faccenda personale, che riguarda la sfera affettiva di ogni singolo e accanito fan. Si sa, il cliché è sempre il solito ed è sempre vero: i napoletani sono un popolo passionale che vive tutto con profondità e anche con possessività, ma spesso (troppo spesso), poi si sfocia nell'eccesso. E' verosimile che sia proprio l'attaccante sudamericano a voler cambiare aria, cercando nuove motivazioni e stimoli al nord Italia o al di là delle Alpi. Strano, perché gli obiettivi che potrebbe raggiungere altrove potrebbe centrarli tranquillamente anche a Napoli, ma è verosimile. Quindi si accantona l'emotività ed entra in gioco il "vile danaro". Molti, infatti, dietro quelle possibili motivazioni vedono solo uno scopo di lucro, un'opportunità per rimpinguare il portafoglio. Ed ecco, allora, che si grida al mercenario, al traditore. Un giocatore che lascia Napoli viene disconosciuto, lo stesso calciatore che si è idolatrato per anni diviene il nemico giurato, il primo avversario da fischiare, la serpe in seno. Un "core ‘ngrato", appunto.
Faida interna, tra l'incongruente e l'ingiusto – Tifosi vs tifosi: fans pro Pocho e fans contro il Pocho, tifosi che fischiano l'argentino (una minoranza, bisogna dirlo) e tifosi che fischiano gli altri tifosi che fischiano l'attaccante. Un caos da brividi. In occasione della gara contro il Siena, al San Paolo si è verificata questa scena paradossale. Dal paradiso all'inferno del giro di un attimo, con le indiscrezioni di mercato a dettare il tempo dei mormorii e dei cori ostili. L'incongruenza che diviene realtà. Si bistratta un proprio calciatore solo per il paventarsi dell'ipotesi d'addio, proprio colui che ieri era il beniamino del cuore. Applausi e ovazioni si trasformano nel loro contrario. Le file di fans esultanti ad attenderlo all'uscita degli allenamenti diventano stuoli di supporters imbufaliti a causa del possibile tradimento. Possibile tradimento, sì, perché Lavezzi è ancora un giocatore del Napoli. In Francia potranno anche sostenere che il Pocho ha già acquistato casa e sta già seguendo un corso di nouvelle cuisine, ma indossa ancora la casacca azzurra. Anche se quelli che dovrebbero sostenerlo, lo fischiano. Una parte dei suoi tifosi, quella da "core ‘ngrato", appunto.
L'ingratitudine non paga – Un tifoso del Napoli si domanda: "Ma come è possibile? Ti abbiamo aperto il nostro cuore, sei entrato nelle nostre case diventando uno di famiglia e tu vai via lasciandoci così?". Sedotti e abbandonati. In 5 anni al Napoli, Lavezzi è diventato l'idolo della platea azzurra ma, come qualsiasi altro giocatore, ha tutto il diritto di poter, o voler, cambiare squadra. Il sentimento che potrebbe assalire i fans dovrebbe essere la tristezza o l'amarezza, non il disdegno. Un calciatore è libero di cambiare squadra senza essere tacciato come traditore? Sì, ma non tutti la pensano così o meglio, non tutti riescono a sopportarlo senza additare il "malcapitato" di turno. I tifosi chiedono ai propri beniamini di onorare la maglia e poi sono i primi a non "onorare" i giocatori che la indossano? Ognuno può esprimere la propria passione calcistica esplicitando il proprio gradimento o il proprio dissenso, ma nei tempi giusti.
Fantasiose ipotesi future – Il pubblico azzurro è diviso ma, provando a fantasticare sui possibili avvenimenti futuri, delle domande sorgono spontanee. "E se il Pocho dovesse realizzare il gol vittoria contro la Juve, la rete che regalerebbe al Napoli la Coppa Italia dopo 25 anni, gli ‘scissionisti' che oggi lo fischiano gli riserverebbero lodi o insulti?" Ovvio, lodi perché il Pocho sarebbe il salvatore della patria azzurra! "E se l'anno prossimo dovesse giocare contro il Napoli tra le fila dell'Inter per lui ci sarebbero fischi o applausi?" Ovvio, applausi perchè ha permesso ai partenopei di vincere la Tim Cup, bisogna essergli riconoscenti! Il discorso fila, non fa una piega. Anzi, delle pieghe ci sono: i fischi di questi giorni.