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Giappone, il 52enne Miura non si arrende: “Voglio continuare a giocare fino alla morte”

L’ex attaccante del Genoa di Franco Scoglio, oggi 52enne, non vuol sentir parlare di ritiro: “Non mi interessa diventare allenatore, presidente, direttore sportivo o commentatore tv: il mio unico desiderio è essere un calciatore. Fino alla morte se possibile. Quando morirò vorrei che si dicesse che è morto il calciatore Kazu Miura, non l’ex giocatore”.
A cura di Alberto Pucci
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Il suo rinnovo di contratto lo ha firmato nel gennaio scorso. A pochi giorni dal suo 52esimo compleanno. Kazuyoshi Miura, leggenda del Calcio giapponese ed ex attaccante del Genoa tra il 1994 e il 1995, non è intenzionato a fermarsi. Anzi, di fronte alla domanda sul suo possibile ritiro ha risposto in maniera decisa: "Voglio continuare a giocare". Arrivato alla sua 34esima stagione da professionista, nonostante qualche capello bianco, l'attaccante classe '67 continua infatti a faticare con la maglia dello Yokohama FC: club nipponico della J2-League, la seconda divisione giapponese.

"Quando smetterò? Non lo so, penso che non perderò mai la passione – ha raccontato Miura in un'intervista concessa a ‘L'Equipe' – È il corpo che deciderà. Se sarò esausto, se non potrò allenarmi più, quello sarà il momento. Tutti mi chiedono perché sono ripartito anche quest'anno, lo capisco, ma non mi pongo la domanda. Oggi non riesco a immaginare di dire addio a 50mila persone dentro uno stadio".

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Il gol nel derby

A Genova, sponda rossoblu, se lo ricordano ancora bene. Arrivato nell'estate del 1994 per volere dell'allora presidente Spinelli, Miura segnò l'unico gol (in 21 partite) nel derby che poi il Genoa del compianto Franco Scoglio perse 3-2, diventando il primo calciatore giapponese ad aver giocato e segnato nel nostro campionato. "Non mi interessa diventare allenatore, presidente, direttore sportivo o commentatore tv: il mio unico desiderio è essere un calciatore. Fino alla morte se possibile. Quando morirò vorrei che si dicesse che è morto il calciatore Kazu Miura, non l'ex giocatore".

Nonostante la sua ferrea volontà, nella scorsa stagione ha però giocato soltanto 10 partite: "La panchina? È stato difficile perché avevo fatto molti sforzi per prepararmi e non ha avuto nemmeno un grave infortunio – ha concluso Miura – Mi sarebbe piaciuto scendere in campo, ma questa è la scelta del mister. Tutti i giocatori del mondo dovrebbero rispettarla".

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