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Ghana, arbitro concede un rigore e viene ucciso dai tifosi

Un ex arbitro lancia la provocazione: “Dovremmo arbitrare armati di pistola o coltello”
A cura di Giuseppe Cozzolino
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l'arbitro mostra il cartellino rosso

Terribile episodio di violenza in uno stadio di calcio ghanese: a farne le spese e pagare il prezzo più alto è stato un arbitro locale, che ha "pagato" con la vita la decisione di dare un calcio di rigore alla squadra ospite. L'episodio è accaduto nel match tra Gold Stars e Naa Joe United, nella terza divisione ghanese (equivalente della nostra Serie D): al novantesimo minuto di gioco, l'arbitro Andoh Kyei, di soli 21 anni, ha concesso un rigore alla squadra ospite. I tifosi di casa non l'hanno presa bene, ed hanno aggredito selvaggiamente l'arbitro, che ha incassato tantissime botte a ripetizione: tornato a casa, ha raccontato l'episodio al fratello ma rifiutando le cure mediche, probabilmente sottovalutando i colpi ricevuti.

Ed invece, pochi giorni dopo Kyei ha iniziato a vomitare sangue ed è morto: fatali gli sono state diverse lesioni interne, conseguenze dell'aggressione subita, di cui il ragazzo non si è accorto. E' l'ennesimo episodio accaduto in questa stagione nelle serie minori ghanesi, e sicuramente il più grave. Dwamena Evans, giovane ex arbitro ghanese, ha lanciato così una provocazione via radio: "Gli arbitri ghanesi dovrebbero fare tutti come me, o iniziare ad arbitrare armati. Potrebbero portarsi un coltello o una pistola, per esempio", ha detto l'ex arbitro, ritiratosi giovanissimo proprio per un episodio simile. "Nel giro di pochi mesi sono stato picchiato due volte: nel primo caso mi sono spaventato, ma credevo fosse un episodio isolato. Poi invece, poche settimane dopo, l'episodio si è ripetuto, e non sono morto solo per fortuna. A quel punto ho deciso di ritirarmi".

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