Gesù ma che Napoli, anagramma del sogno Champions League
Mistero della Rete e delle vie del Signore che sono infinite. Sacro e profano mescolati in due parole, Champions League. Quelle che i tifosi del Napoli hanno reso un'icona delle notti di Coppa urlandole a squarciagola a corredo del jingle che accompagna le squadre in campo a pochi attimi dal fischio d'inizio. "The Champions", cantano i sostenitori partenopei, carichi d'entusiasmo per la squadra che Sarri ha trasformato in una macchina da gol. Anche senza Higuain. E con un Mertens capace di inventarsi attaccante vero nonostante lo abbiano etichettato falso nove… di vero ci sono le sue 16 reti in campionato, che diventano 20 aggiungendo i 4 sigilli in Europa. Il belga con Insigne e Callejon è la punta di diamante del tridente ‘leggero' che sfiderà i blancos al Bernabeu, con Milik pronto al gran rientro.
Champions League oppure ‘Gesù ma che Napoli' è l'anagramma che impazza in Rete ancora una volta e viaggia alla velocità della luce sull'onda dell'euforia, dell'ansia, dell'attesa per la partita di mercoledì sera alle 20.45, quasi fosse orario di coprifuoco. Quasi (scaramanzia a parte) fosse giunta finalmente l'opportunità di riscattare l'eliminazione di trent'anni fa quando una rete di Butragueno spense le ambizioni di rimonta degli azzurri allora guidati da Maradona. E Diego ci sarà ancora una volta… sarà sulle gradinate dello storico impianto spagnolo, accanto al suo Napoli con l'augurio e la speranza di poter pronunciare quelle paroline magiche… ‘Gesù ma che Napoli' anagramma di un sogno chiamato Champions League.