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Germania, i tifosi non perdonano: Gundogan e Ozil fischiati per la visita a Erdogan

In occasione dell’amichevole giocata con l’Austria, i tifosi tedeschi hanno preso di mira Gundogan e Ozil: colpevoli di aver incontrato, nel maggio scorso, il presidente della Turchia. Una scelta che fece storcere il naso anche al commissario tecnico tedesco: “La loro è stata sicuramente una scelta infelice”.
A cura di Alberto Pucci
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Non c'è pace per la Germania di Joachim Löw. Dopo la sconfitta con l'Austria, che ha allungato la striscia negativa della formazione campione del mondo in carica (cinque partite senza vittorie), le istituzioni, i media e i tifosi se la sono presa con Mesut Ozil e Ilkay Gundogan: fischiati in maniera clamorosa dai supporter tedeschi, arrivati a Klagenfurt per assistere all'amichevole con i "cugini" austriaci.

Il motivo di tale comportamento è da ricondurre alla visita del maggio scorso, che i due giocatori di ordine turca hanno fatto al presidente della Turchia Erdogan. Un incontro che non è passato inosservato e che ha scatenato la reazione dell'opinione pubblica, infastidita dalla scelta dei due giocatori, e dello stesso commissario tecnico tedesco.

Le scuse di Gundogan e la scelta di Emre Can

"La loro è stata sicuramente una scelta infelice", sentenziò infatti il commissario tecnico Joachim Löw qualche ora dopo l'incontro tra i suoi giocatori e il presidente turco. Inevitabili dunque le ripercussioni, così come le critiche dell'opinione pubblica e i fischi dei tifosi: già poco teneri anche con Timo Werner, colpevole di aver "soltanto" lasciato una squadra storica come lo Stoccarda per sposare il progetto del Lipsia, dietro a cui c'è il brand internazionale Red Bull.

"Non volevamo trasmettere messaggi politici. Siamo calciatori non politici – ha cercato di difendersi Gundogan – Avremmo dovuto essere scortesi col presidente della nazione d'origine dei nostri genitori? Capisco le critiche, ma noi abbiamo scelto la strada della cortesia". Al di là della discutibile motivazione del centrocampista del Manchester City, la scelta più saggia la fece Emre Can. Anch'egli invitato ad incontrare Erdogan, il neo juventino (anche lui di origini turche) rifiutò l'incontro proprio per evitare ripercussioni simili a quelle che stanno subendo i suoi due compagni di nazionale.

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