Genoa: Serge Gakpè, il bomber cresciuto a Holly e Benji
Ognuno ha i miti e i riferimenti che vuole e nel mondo del calcio molto spesso sono le icone del passato da Maradona a Cruijff, da Pelè a Platini. Oppure le stelle recenti che hanno scritto e stanno ancora scrivendo pagine memorabili sui rettangoli verde del mondo, come il neo bomber d'Inghilterra Wayne Rooney, Cristiano Ronaldo, Neymar o Messi. Altri ancora però hanno altri idoli cui votarsi, come è capitato al 28enne neo genoano Serge Gakpè che ha un debole molto particolare: quello per i cartoni giapponesi e uno in particolare, "Holly e Benji" incentrato proprio sul mondo del calcio.
Forse avrà pensato ai propri eroi virtuali quando lo scorso 30 agosto siglò il suo primo gol, all'esordio in maglia rossoblù, nella vittoria interna per 2-0 contro il Verona. Serge Gakpè, 28 anni, proveniente dal Nantes, con una dignitosa ma non roboante carriera alle spalle è stato uno degli acquisti di mercato per l'attacco di Gasperini: una vita in Francia tra Monaco, Tours e Nantes, tanta esperienza, un fisico possente e – finalmente – anche la possibilità di sfondare confrontandosi con un nuovo campionato.
Tutto questo è il presente e forse il futuro di Serge Gakpè che però conserva ancora vivissimi i ricordi dell'infanzia soprattutto se si tratta di calcio e gli si chiede quali siano stati i suoi punti di riferimento a cui si è ispirato da giovane. L'attaccante del Genoa ha confidato in una intervista rilasciata al "Secolo XIX" il proprio debole per ‘Holly e Benji', avventurandosi in paragoni tra i personaggi del cartone che gli hanno tenuto compagnia da bambino e i suoi compagni di squadra attuali al Grifone.
Il giocatore di origini togolesi ricorda benissimo il cartone animato in questione e non ne fa mistero: "Tutti i giorni guardavo in tv “Holly e Benji, ci sono cresciuto. Alcuni accostamenti? Perin ha girato uno spot in cui interpreta Ed Warner? Ci sta, con i balzi e quei capelli è perfetto. Holly lo farei fare a Diego Perotti, oppure a Ntcham. Uno come Mark Lenders non c’è, così potente, magari potrei pensare a Pavoletti. Julian Ross, talento sfortunato con i guai fisici? Ce l'ho: Tino Costa. Clifford Yuma, montagna di difensore, è di sicuro De Maio. Danny Mallow direi Rincon. Chiaro, Roberto Sedinho è Gasperini. E nei gemelli Derrick, piccoletti, vedo Capel e Figueiras… ".
