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Genoa, Niang vola alto: “Voglio conquistare il Pallone d’Oro”

L’attaccante rossoblu, dopo un buon inizio, parla dell’esperienza rossonera e del suo arrivo a Genova: “Ho trovato un grande spirito di squadra, non potevo non cominciare bene. Al Milan ho avuto anche sfortuna”.
A cura di Alberto Pucci
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Ribelle, sfrontato, deciso e, soprattutto, molto ambizioso. Il calcio italiano sta scoprendo un nuovo M’Baye Niang: un giocatore che, fino ad ora, non era ancora riuscito a mettere in mostra la sua classe e la sua straordinaria fisicità. E' bastata l'aria del mare di Genova, evidentemente, a trasformare il confusionario attaccante francese visto al Milan, nel nuovo attaccante letale della rosa di Gasperini. Per la domanda di molti tifosi milanisti, l'ex giocatore del Caen ha già una risposta pronta: "In Liguria ho trovato un grande spirito di squadra, e per me è stato quasi un obbligo dare subito il massimo – ha spiegato ai colleghi della Gazzetta dello Sport – Sto crescendo, ma devo lavorare ancor molto per arrivare dove voglio io. Con Gasperini c’è stata subito sintonia, sapevo che sarebbe andata così. Il mister ti fa crescere sotto tutti i punti di vista e io cerco di lavorare al massimo tutti i giorni. Ho segnato la mia prima doppietta da centravanti, mi sento un centravanti ma nel Milan giocavo a destra. Il mio obiettivo è giocare in un grandissima squadra e a vivere le sfide più importanti".

Quella volta con Traorè, ed il sogno del Pallone d'Oro – Se una rondine non fa primavera, figuriamoci se un paio di buone partite con gol possono bastare per individuare un potenziale fenomeno. M’Baye Niang, però, pare essere davvero cresciuto e maturato in questi ultimi mesi. Arrivato con la fama di "Mini Balotelli" (cresta, orecchini, look da rapper e tanta voglia di fare casino), sembrano ora lontani i tempi in cui, a Milano, girava guidando senza patente, spacciandosi per il compagno Traorè durante un controllo della Polizia municipale. Ora il francesino sembra avere tutti i documenti in regola per poter sfondare: "Lavoro duramente per diventare un campione – svela l'attaccante del Grifone – Il mio sogno è conquistare il Pallone d’oro. Farò di tutto per riuscirci e se mi fermerò a metà strada potrò dire di averci comunque provato. I miei errori di gioventù? Mi hanno fatto crescere. Oggi sono più responsabile e sicuro che non mi succederà mai più. Forse avevo bisogno di sbagliare per comprenderlo". L'errore più grande in maglia rossonera (ammesso che si possa parlare di errore e non di sfortuna), fu quel tiro nel marzo del 2013 al Camp Nou che finì contro il legno e, in pratica, eliminò il Milan dalla Champions League: "Ricordo bene e con piacere quella sfida, avevo solo 18 anni. Certo, sarebbe stato meglio segnare, ma purtroppo il pallone è andato a sbattere contro il palo. Evidentemente, Dio ha voluto così".

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