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Genoa, infortunio per Pandev: a Gasperini resta solo Pavoletti

Tegola per l’allenatore rossoblu che perde il duttile attaccante macedone, e potrà fare affidamento in avanti sul solo Pavoletti che finora non ha sbagliato un colpo.
A cura di Marco Beltrami
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Smaltita la gioia per la vittoria in extremis contro il Chievo, il Genoa è pronto per la tutt'altro che semplice trasferta di Empoli. Gian Piero Gasperini dovrà studiare soluzioni alternative per il suo reparto offensivo: le notizie che arrivano dall'infermeria non sono buone per l'allenatore ex Inter. Il Genoa dovrà infatti fare a meno di Goran Pandev. Il duttile attaccante macedone deve fare i conti con una lesione al bicipite femorale sinistro tra il primo e il secondo grado. Niente Empoli per l'ex Napoli che potrebbe tornare in campo dopo la sosta di novembre, nel match contro il Sassuolo. Non c'è pace dunque per il reparto offensivo rossoblu che nella fase iniziale del campionato è stato costretto a fare a meno di Pavoletti, e ora dopo il ritorno di quest'ultimo dovrà rinunciare al macedone. La speranza è che Pavoletti dunque possa far reparto da solo nel vero senso della parola, altrimenti Gasp potrebbe fare ricorso ai giocatori della Primavera.

L'ex Sassuolo dal canto suo, ha sempre risposto presente, come confermano i 2 gol segnati in 4 uscite e spera di continuare sulla scia delle buone prestazioni sfoderate nel finale della scorsa stagione, e nelle uscite nell'attuale Serie A. A tal proposito, queste le sue parole ai microfoni di Sky Sport 24, con il sogno di vestire la casacca della Nazionale: "Non mi aspettavo di ricevere tutto questo affetto, anche se sapevo del calore dei tifosi del Genoa. Questa cosa mi fa immensamente piacere. La Nazionale? Ho sempre pensato a quella maglia, anche quando giocavo in serie B, figuriamoci ora che sono qui nel Genova nella massima serie. Prima di tutto devo fare bene in rossoblù. Il resto verrà di conseguenza. Non so se posso paragonarmi a Pellè, non lo conosco bene ed ognuno ha la sua storia calcistica. Difficile fare paragoni. Un giocatore può maturare subito o anche dopo alcuni anni. In questo momento mi sento pronto per il grande salto. La sfida con Eder? Sicuramente segnerà più lui".

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