Gattuso: “Per noi è come la finale dei Mondiali, per vincere ci serve Dna Juve”
Non ha usato troppi giri di parole Gennaro Gattuso per rendere l'idea di quello che rappresenta la finale di Coppa Italia contro la Juventus per il Milan. Per i rossoneri il match che si disputerà mercoledì 9 maggio all'Olimpico vale come una finale Mondiale, una gara che può valere una stagione e, come confermato anche da capitan Bonucci, può rappresentare l'inizio di un ciclo per una squadra che si è ritrovata dopo una prima parte di stagione tutt'altro che positiva.
La finale di Coppa Italia come quella dei Mondiali
Nella classica conferenza stampa della vigilia, Gattuso ha parlato così del match contro la Juventus che in caso di vittoria regalerebbe il pass per l'Europa: "Per noi è una finale di Coppa del Mondo. In questo momento per noi è così. Questo trofeo è così importante per tanti motivi, per l'entusiasmo dei nostri tifosi, per la squadra che abbiamo, basta poco per accendere di nuovo il fuoco nel pubblico. Non li ho caricati questi giorni i ragazzi, queste partite si caricano da sole. Portare a casa il trofeo significherebbe anche dare un’impronta alla prossima stagione, vale l’Europa senza preliminari".
La ricetta di Gattuso per battere la Juventus
Prima però bisognerà superare un ostacolo durissimo per un Milan che anche in Serie A nonostante una gran prova non è riuscito ad avere la meglio della squadra di Allegri: "Dobbiamo fare qualcosa di straordinario per vincere questa coppa contro una squadra che domina da 7 anni e ha una grande mentalità. Ci proveremo, concedendo poco alla Juve perché ha una qualità incredibile, quest'anno hanno vinto tanto con i singoli. Giocheremo senza paura, con grande coraggio provando a sfruttare i nostri pregi e approfittare dei loro piccoli difetti".
Per Ringhio sfida più importante della carriera da allenatore
Quello che è certo è che la finale della Coppa Italia sta facendo vivere momenti unici anche ad un campione come Gattuso, abituato a giocare partite decisive: "Tante volte la testa fa fare robe impensabili, per noi domani è qualcosa di importante. Non basta prepararsi solo a livello tecnico-tattico, dobbiamo fare qualcosa in più per riuscire a fare la differenza. Da giocatore ero un pazzo scatenato, avevo tutto un modo mio per preparare le partite. Oggi da allenatore ho una pressione pazzesca addosso, sento i milioni di tifosi sulle spalle e non è facile. I trofei si vincono da squadra. L'importante è dare il massimo, se gli avversari sono più forti e meritano di vincere gli stringeremo la mano. Ho 40 anni ed è la gara più importante della mia carriera anche se non ho alle spalle poche panchine. Se la soddisfazione non arriva si guarderà avanti"
Parole di stima nei confronti dei bianconeri e della loro mentalità
E a proposito degli avversari, Gattuso ha speso parole di grande stima per la Juventus e soprattutto per l'ambiente Juve: "La Juve? Da giocatore e anche oggi da allenatore, ho sempre toccato con mano una squadra con una grandissima mentalità e un grandissimo senso di appartenenza. Tutti sono avvelenati quando scendono in campo. Il Milan ha sempre avuto tanta qualità, ma il mondo Juve mi ha sempre affascinato perché c'è grande compattezza e ho sempre invidiato questo atteggiamento. Non è facile fare quello che ha fatto la Juve in questi anni in Italia se è più importante vincere le Champions come il Milan o gli scudetti come la Juventus? A livello di prestigio ed economico, sicuramente la Champions è superiore. Ma arrivare in finale è come vincere e la Juve di finali ne ha fatte tantissime. Se vogliamo vincere domani dobbiamo mettere in campo il Dna Juve".
Le scelte di formazione e la promessa in caso di vittoria
In conclusione una battuta sulla possibile formazione anti-Juventus con Gattuso che ha tranquillizzato tutti sulle condizioni di Suso, aprendo anche alla possibilità di vedere in campo Biglia: "Biglia deve essere un valore aggiunto, in questi 15 giorni ha fatto cose disumane e messo in difficoltà lo staff. Sempre sul pezzo per ritornare e oggi il Milan deve cercare questi atleti, serve questa mentalità. Lo valuteremo anche se non è al massimo. Locatelli l'ho visto bene come lo vedete voi. Mi aspetto un Suso che sappia aiutarci in entrambe le fasi. In questo momento gli stiamo chiedendo molto ma non possiamo farne a meno, non possiamo permetterci di lasciare giocatori avanti senza farli lavorare". E in caso di vittoria Ringhio sa già come festeggiare, alla sua maniera: "Come festeggerei un trionfo in Coppa Italia? Non lo so ma sicuramente ci sarà la mia famiglia e abbraccerò tutti. Un bicchiere di vino coi miei ragazzi me lo farò comunque anche solo per il fatto di essere arrivati qui".
Capitan Bonucci è fiducioso per la finale di Coppa Italia
E in piena sintonia con il suo allenatore c'è il grande ex Leonardo Bonucci, che spera di regalarsi il primo titolo con la maglia del Milan dopo i tanti in bianconero: "Sono fiducioso, domani sera avremo davanti una grande squadra ma faremo una grande partita e venderemo cara la pelle. E' sempre bello giocare partite di questo livello. Voglio vincere il primo trofeo con la maglia del Milan e dare una svolta a questa stagione. Cosa servirà? Il valore aggiunto sarà la squadra, perché Bonucci può fare ben poco da solo. Dovremo essere cinici in quelle due, tre occasioni che ci capiteranno. Perché la Juve ha grande qualità, ha grandi giocatori e ha fatto un grande campionato portando a casa uno scudetto grazie alla qualità dei suoi calciatori".
Bonucci e l'esultanza in caso di gol alla Juve
Al Milan dunque servirà la partita perfetta per un titolo che rappresenterebbe l'inizio di un ciclo per Bonucci. Il capitano che già nel match di Serie A ha segnato ed esultato contro i suoi ex compagni come si comporterà in caso di nuova marcatura? Questa la sua riposta: "Servirà la partita perfetta per portare a casa la coppa e sarebbe importante dopo quanto si è detto durante l'anno, avrebbe un valore diverso. Spero che da qui cominci un ciclo, meritiamo questo trofeo. Se esulterò in caso di gol? Prima fatemi segnare, poi vediamo".