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Gattuso non si dà pace: “Arruffoni e incapaci di reagire. E io non sono Padre Pio”

Il tecnico del Milan non cerca attenuanti per la sconfitta di Verona: “Le chiacchiere stanno a zero e non è vero che quanto accaduto in settimana può averci condizionato. Non ci sono scusanti e non posso fare miracoli”.
A cura di Maurizio De Santis
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Gattuso non cerca scuse per la sconfitta, pesante e mortificante, subita a Verona. L'Hellas rifila 3 sberle al Milan: Caracciolo, Bessa e Kean si fanno beffe della difesa rossonera e spostano – loro sì – gli equilibri in classifica consegnando nelle mani di Pecchia 3 punti importanti nella corsa salvezza. Quanto al Milan fa la figura del povero diavolo e torna a casa con le pive nel sacco. Pandoro batte panettone… scherzano impietosamente i tifosi avversari sui social network.

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C'è davvero poco da ridere e nemmeno ci sono scuse per la prestazione del ‘Bentegodi'. La fatalità non c'entra, lo scoramento sì. Lo scollamento tra i reparti, anche. E poi che ci fa Kalinic là davanti? E' davvero lui, il croato ex Viola pagato 25 milioni, oppure è una controfigura? Al tecnico del Milan – 2 gare, 1 punto con le neo-promosse – il compito di trovare le risposte adeguate perché di qui a rimpiangere Montella è questione di attimi.

Nei primi 25 minuti la squadra ha fatto molto bene. Poi, anche dopo il loro 1-0, giunto alla prima difficoltà, abbiamo creato qualche cosa – ha ammesso Gattuso a Sky Sport -. Infine, abbiamo subito il 2-0 del Verona. L'abbiamo subita troppo questa rete e non abbiamo saputo reagire nel modo giusto. Alle prime difficoltà andiamo giù, troppo giù, e questo non va bene. Non ci sono scusanti, abbiamo fatto una figuraccia. La sconfitta brucia e dobbiamo chiedere scusa. Non basta il carattere, non sono Padre Pio che fa i miracoli.

Gattuso è così: abituato a lottare, non mollare, dare l'anima e sputare sangue, uscire dal campo a testa alta anche quando la sorte non sorride e il risultato è negativo. Ma lui era un'altra cosa e il Milan in cui giocava era d'altra pasta. Quello di oggi può solo abbandonare il rettangolo verde a capo chino.

Sarebbe più facile per me dire che hanno pesato le polemiche circa il no della Uefa e il contratto di Donnarumma. Queste problematiche non ci toccano durante la settimana. Non servono alibi – ha concluso Gattuso -. Ripeto, fino al loro 2-0 avevamo anche giocato discretamente. Poi siamo crollati e abbiamo reagito da ‘arruffoni'. Tutto ciò non va bene.

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