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Gattuso e Gascoigne: “Quando arrivai ai Rangers fece i suoi bisogni nei miei calzini”

Nell’intervista a FourFourTwo il tecnico del Milan racconta la sua esperienza nel club scozzese: “Ho amato e amo tuttora quel periodo. Fu proprio a Glasgow che iniziai a pensare da calciatore professionista”.
A cura di Maurizio De Santis
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Un ‘ringhio' come grido di battaglia. In Scozia ha lasciato un pezzo di cuore e un ottimo ricordo: Gennaro Gattuso ha lasciato il segno nella storia dei Glasgow Rangers nonostante vi abbia giocato per una sola stagione (1997/1998). Un anno può essere poco ma per l'ex centrocampista del Milan e della Nazionale ha significato tanto a livello personale, professionale. Nel suo percorso di crescita la tappa lontano da casa dopo le esperienze con Salernitana e Perugia lo ha aiutato a formare il carattere, confrontarsi con un'altra realtà, un'altra idea di calcio. Pure questo fa parte della vita da mediano: il tecnico dei rossoneri aziona il rewind e – complice l'intervista a FourFourTwo – toglie un po' di polvere dal baule dei ricordi.

Ho amato e amo tuttora quel periodo. Fu proprio a Glasgow che iniziai a pensare da calciatore professionista – ha raccontato Gattuso -. A Perugia mi mancava qualcosa dal punto di vista mentale e dal punto di vista caratteriale non ero ancora abbastanza forte. Avevo paura di sbagliare, ma a Glasgow migliorai: fu lì che capii che avrei potuto disputare una carriera ad alto livello.

Brian Laudrup, Jonas Thern e quel ‘matto' di Paul Gascoigne lo presero per mano e gli insegnarono ad avere maggiore fiducia nelle proprie potenzialità. Tra il serio e il faceto, tra una magia in mezzo al campo e uno scherzo nello spogliatoio fu proprio ‘Gazza' molto vicino a ‘ringhio'.

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Forse non era il massimo dal punto di vista del comportamento – ha aggiunto Gattuso – però gli sono comunque molto grato. Mi diede tanti importanti consigli per aiutarmi a inserirmi in una realtà nuova come lo era Glasgow per me a quei tempi.

Genio e sregolatezza. Forte e un po' strano, diciamo così… Capace di fare cose incredibili sul rettangolo verde e altrettanto folli fuori dal campo. ‘Gazza' era così, prendere o lasciare. Ne sa qualcosa lo stesso Gattuso che ha menzionato anche un retroscena della vita da spogliatoio, uno dei tanti scherzi messi in atto dall'ex calciatore inglese.

Non posso dimenticare come mi diede il benvenuto… i propri bisogni nei miei calzini! Ma a parte questo, fu sempre gentile.

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