Garcia: “Roma da scudetto e Juve irraggiungibile: non è un paradosso”

Rudi Garcia avrebbe voluto chiudere la stagione in maniera diversa. La sua Roma nella serata della 38a e ultima giornata della Serie A 2014/2015 è stata sconfitta all'Olimpico dal Palermo. Un ko arrivato nel recupero con Belotti che ha vanificato l'ennesima rete in carriera di Totti che aveva pareggiato il vantaggio di Vazquez. Una battuta d'arresto che non incide sulla classifica e sul secondo posto dei giallorossi, che ora possono andare in vacanza dopo una stagione molto intensa. Il mister francese si assume tutte le responsabilità della sconfitta: "Odio perdere, mi assumo le responsabilità del risultato perché ho messo in campo una squadra che mancava di automatismi. Ma era una giusta ricompensa per quei giocatori che avevano giocato meno. Ma questa sera non era importante risultato, conta solo aver raggiunto la Champions League. Totti si è tenuto il gol numero 300 per l'anno prossimo".

Inevitabile un chiarimento sulle ultime dichiarazioni relative al gap con la Juventus, che avrebbe fatto infuriare la società. Il mister francese torna sui suoi passi: "Avete ripreso soltanto parte delle mie dichiarazioni. Ho detto anche che siamo in crescita, che abbiamo un presidente fantastico che ha a cuore il futuro della Roma. Ho cercato di proteggere tutti, ho solo voluto dare tempo alla società, Roma non si è fatta in un giorno e anche per l'As Roma sarà così. Quello che ho detto dopo la gara contro la Juve, che avremmo vinto lo scudetto, e poi ho detto che la Juve è irraggiungibile: non è un paradosso".

In conclusione una battuta su un'altra frase che è stata ultimamente "rinfacciata" al mister, ovvero quella relativa alla certezza della vittoria dello scudetto palesata con ampio anticipo: "Allora c'è un motivo per cui ho detto quelle cose, ho dovuto lottare per dare la carica alla mia squadra. Senza quelle parole non avremmo raggiunto nemmeno l'Europa League".