Galliani, i nuovi soci e quella voglia irrefrenabile di portare Guardiola al Milan
Ground zero – A Milanello il buco continua a vedersi. Nonostante abbiano raccolto le macerie ed abbiano tentato di costruirci sopra, il vuoto lasciato da Thiago Silva, Ibrahimovic e da tutti gli altri protagonisti rossoneri fuggiti da Milano, rimane ben visibile e difficilmente colmabile. Le ruspe di Via Turati, hanno lavorato ininterrottamente per tutta l'estate, costruendo un "surrogato" di squadra: una rosa che potesse essere credibile e, soprattutto, rivendibile alla tifoseria. Un progetto in parte sposato e in parte subito da Allegri che, adesso, potrebbe pagare le conseguenze di tale rifondazione. L'anno "zero" della squadra più titolata al mondo è partito nel peggiore dei modi e, dai vertici societari, sembra siano già partiti gli "ordini" presidenziali: via Allegri, dentro Tassotti fino alla fine della stagione, portatemi Pep Guardiola. Detta così, sembra facile. E' un pò come la futura sposa che passeggia per la Fifth avenue newyorkese, chiedendo l'anello al fidanzato davanti alla vetrina di Tiffany. Vero è che un diamante come Pep è per sempre, ma è altrettanto vero che se ti vuoi fare un regalo in una gioielleria di tale fama devi, come minimo, pianificare una spesa importante. E quì che non tornano i conti, metaforicamente parlando. Prima smantelli la squadra, in nome del bilancio e poi chiedi al tuo braccio destro di mettere sotto contratto l'allenatore più ricercato al mondo (se ne faccia una ragione, caro Mourinho)? Radio mercato, sempre accesa e gracchiante, avrebbe rilanciato, nelle ultime ore, la notizia di un imminente viaggio "personale", nella città che non dorme mai, del buon Adriano Galliani. Una sistemazione di lusso, proprio a pochi metri dalla residenza "sabbatica" dell'ex allenatore del Barcellona che, dopo aver chiuso l'esperienza catalana, ha deciso di regalarsi (per qualche tempo) un loft con vista su Central Park. Semplice coincidenza o viaggio d'affari?
I sogni son desideri – E così, mentre Ibra lancia messaggi d'amore (chi l'avrebbe mai detto?) e Pato prova a rialzarsi, dopo l'ennesimo infortunio, l'a.d. milanista sembrerebbe sul punto d'imbarcarsi per una "mission impossible". Impossibile perchè, al momento, mettere sotto contratto Guardiola significherebbe dare al tecnico spagnolo garanzie che, ad oggi, sembrano pura utopia. Per convincere mister Pep, infatti, servirebbe un progetto serio, con tanto di acquisti importanti e giocatori funzionali al suo gioco. Vorrebbe dire buttare alle ortiche mezza squadra, rigettare e sconfessare le scelte fatte in estate e togliere qualsiasi importanza alla stagione in corso. Può, il Milan, permettersi tutto questo? In attesa di capire se potranno entrare nuovi soci di capitale in società ("Non c'è nulla di vero", avrebbe dichiarato Galliani), Silvio Berlusconi starebbe seriamente pensando di prendere in mano la situazione, regalando alla sua squadra, l'unico uomo in grado di costruire un nuovo ciclo vincente. Nelle prossime settimane, dovrebbe esserci il fatidico volo verso gli States ed il primo contatto tra le parti. Bisognerà, però, accellerare le operazioni poichè Manchester United e Bayern Monaco si sarebbero già fatte avanti per recrutare l'allenatore più vincente della storia blaugrana. Il sogno (desiderio) del patron rossonero sarebbe suggestivo: affidare a Guardiola un ruolo da allenatore-manager, in stile Ferguson, con ampio potere decisionale non solo sulla prima squadra, ma anche sulla "cantera" milanista. L'idea del club rossonero, sarebbe quella di "copiare ed incollare" il modello Barcellona, puntando sulla creazione (in casa) dei nuovi campioni che dovrebbero riportare gioie e trionfi tra i tifosi del diavolo.
Pep, Roby e Paolo – Per mettere in atto l'ennesima rifondazione milanista, inutile nasconderlo, servirebbero molti soldi. A partire dal contratto di Guardiola che, secondo l'edizione online del Mundo deportivo, sarebbe di sei milioni di euro all'anno, per quattro anni. Un'investimento importante ed oneroso che l'attuale situazione economica (non soltanto rossonera) consiglierebbe di non fare. Un'esborso di denaro giustificabile solo dall'ingresso dei tanto smentiti e rinnegati soci, e dalla pianificazione di un "business plan" che, magari, comprenda anche la costruzione di un nuovo stadio. Progetti che, ad oggi, sembrano davvero solo e soltanto dei bei sogni.