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Gabriele Marchegiani, il figlio d’arte scoperto da Conti e cresciuto da Montella (foto)

E’ stato lui l’assoluto protagonista in Youth League nella sfida della Roma Primavera contro l’Ajax vinta ai rigori per 6-5. Nei tempi regolamentari para un penalty che permette ai giallorossi di andare ai supplementari. Poi si ripete nella lotteria finale. Adesso i quarti contro il Manchester City di Vieira.
A cura di Alessio Pediglieri
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Vera e propria impresa della Roma di Alberto De Rossi che conquista ai rigori l'accesso i quarti di finale della Youth League, la Champions dei giovani che vede i giallorossi tra i primi 8 club d'Europa. Battuto in casa propria, l'Ajax dopo una gara equilibrata e tiratissima dove lo 0-0 è durato fino al 120′ minuto di gioco. Sono serviti i rigori per decretare chi dovesse accedere ai quarti di finale e dal dischetto i ragazzi della Roma sono stati perfetti siglando 6 centri su 6 mentre gli olandesi hanno sbagliato il penalty decisivo parato dal diciottenne Gabriele Marchegiani. Il portiere è stato assoluto protagonista della qualificazione perché già nei 90 regolamentari aveva parato un altro penalty. Enorme soddisfazione da parte del tecnico De Rossi che conferma le qualità del settore giovanile giallorosso frutto dell'attento lavoro di una dirigenza che ha sempre guardato con un occhio di riguardo la Primavera e le serie minori.

Tra i protagonisti della sfida con l'Ajax, di certo c'è il 18enne Gabriele Marchegiani – figlio d'arte di Luca Marchegiani, già portiere di Lazio e Nazionale – e già  una certezza del calcio italiano ha preso per mano la squadra dopo aver saltato con la Primavera tutto il Torneo di Viareggio per essere stato aggregato alla prima squadra di Garcia e parte della competizione continentale giovanile. Attualmente Gabriele è il quinto portiere della prima squadra e il titolare della Primavera dove si gioca ad ogni partita il posto con il coetaneo Ionut Pop, anche se l'impresa di Amsterdam lo ha definitivamente consacrato in attesa dell'ultimo salto di qualità per restare in pianta stabile a disposizione di Garcia.

Già da giovanissimo, Gabriele fa parlare di sè: a 13 anni viene notato dal solito Bruno Conti, attento osservatore di giovani talenti e la Roma decide di prelevarlo dal Futbolclub, la società in cui militava. E il cui presidente era papà Luca, una vita da laziale – 10 stagioni, 1 scudetto, 1 Supercoppa italiana e 2 Coppa Italia con le aquile – ma con la saggezza di quei genitori che badano più al bene e al futuro dei propri figli che alle mere questioni di bandiera o schieramenti. Così, Gabriele veste il giallorosso e la sua crescita è costante. Inizia in sordina, fa la classica gavetta anche se il Brescia prova a strapparlo ai capitolini che alla fine  decidono di puntare sul baldo giovanotto cresciuto tra i Giovanissimi di Montella. Che non delude le aspettative: si fa strada tra gli Allievi e poi sboccia in Primavera dove in due stagioni da terzo portiere diventa titolare. Fino all'attuale favola in Youth League e con il primo assaggio della prima squadra.

Ora la Roma nei quarti di Youth League troverà il fortissimo Manchester City di Patrick Vieira, che ha battuto sempre ai rigori lo Schalke 04. Un avversario tra i più difficili da affrontare e candidato alla vittoria finale, ma Alberto De Rossi e i suoi ragazzi hanno un'arma in più da giocarsi. Il City lo hanno già affrontato due volte, nel girone iniziale, perdendo in entrambe le occasioni (2-1 in Inghilterra e 4-0 a Trigoria) ma facendo tesoro ed esperienza di quelle due gare. Forse, anche questo potrebbe servire per continuare il sogno: "Il City ai quarti? Ce lo aspettavamo e lo volevamo: proprio per vedere quanto siamo cresciuti dopo aver perso due volte contro di loro. Anche se parliamo forse della squadra più forte della Youth League. A Manchester il risultato fu bugiardo, perché meritavamo il pareggio, mentre a casa nostra abbiamo fatto una grande gara per 70 minuti. Siamo curiosi di scontrarci con loro anche perché una piccola rivalsa sportiva c’è”

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