Frode fiscale, nessuna archiviazione per Messi

Sconfitto nella finalissima Mondiale dalla Germania. Finito nel mirino della critica perché "Messi non sarà mai come Maradona". Sotto i riflettori per i conati di vomito che lo assalgono prima oppure durante le partite (è capitato anche in Brasile). E a breve chiamato anche a rispondere del reato di frode fiscale in tribunale. La lunga estate calda di Lionel, quattro volte Pallone d'Oro ma nessuna Coppa del Mondo in bacheca, fa registrare l'ennesimo sussulto: la Procura di Barcellona aveva chiesto al giudice di Gavà di archiviare il procedimento a suo carico, ma la decisione sembra sarà diversa tanto che la fase istruttoria si sarebbe chiusa con la richiesta di rinvio a giudizio sia per la ‘Pulce' sia per suo padre Jorge. La decisione sovverte la tesi della totale estraneità del campione blaugrana ai fatti e conferma, invece, un ruolo centrale del genitore nel pasticciaccio brutto di tasse inevase nel periodo compreso tra il 2007 e il 2009. Dieci giorni di tempo ancora e si saprà se la stella dell'Albiceleste dovrà comparire sul banco degli imputati. Intanto, si gode le vacanze a bordo dello yacht che lo vede in tour nel Golfo di Napoli, tra Capri, la Divina Costiera Amalfitana e Ischia dove ha cenato nell'incantevole scenario notturno offerto dall'Isola.
Le motivazioni del magistrato sul rinvio a giudizio di Messi
Secondo quanto riportato dalla stampa spagnola il magistrato che s'è occupato del caso Messi avrebbe rilevato indizi sufficienti che dimostrerebbero come il calciatore "fosse a conoscenza e avesse avallato – si legge nelle motivazioni – la composizione di una struttura finanziaria fittizia" con lo scopo di aggirare l'imposizione fiscale. Nei mesi scorsi Messi aveva già pagato 5 milioni di euro per sanare la propria posizione con il Fisco spagnolo.
Messi e i guai col Fisco, tutto comincia nel 2013
Nell'estate del 2013 il Fisco iberico accusò ufficialmente Lionel Messi di aver evaso tasse per oltre 4 milioni di euro per un periodo di 3 anni, dal 2007 al 2009. Allora l'entourage dell'argentino – compreso suo padre, direttamente coinvolto nella vicenda – affermò: "Siamo sorpresi perché abbiamo sempre ottemperato a tutti gli obblighi fiscali su consiglio dei nostri consulenti".