Freddy Adu, il nuovo Pelè dimenticato dal calcio e che gioca in terza divisione svedese
Sembrava essere il nuovo fenomeno del calcio mondiale e invece in poco più di dieci anni si è trasformato in un anonimo calciatore della periferia del pallone. Il destino di Freddy Adu è tra i peggiori che si possano augurare ad un giovanissimo talento pronto ad esplodere e poi imploso nel nulla. A 14 anni faceva il fenomeno, tutti ne parlavano e ne osannavano le gesta. A 28 anni nessuno sa più chi sia, dove giochi e che cosa (e se) abbia mai vinto qualcosa. Una parabola discendente costante, una favola finita in un incubo: quello dell'oblio.
La nascita del nuovo Pelè
Gli USA e lo spot con O'Rey
Adu era un predestinato del pallone. Da ragazzino aveva fatto impazzire tutti, tra giocate, dribbling e spot. Sponsor, contratti, club che lo cercavano. Una vera stella del calcio internazionale sbocciata nel 1989, in Ghana e subito trasferitosi in America con la famiglia. Una nomea tanto ampia che anche in Italia arrivano i racconti di questo ragazzino fenomenale che molti associano addirittura a Pelè, con cui girerà anche uno spot commerciale prima di essere ospite in svariati programmi televisivi.
Il rifiuto di andare all'Inter
All'età di 10 anni c'è addirittura l'Inter di Moratti che voleva acquistarlo, ma la sua famiglia rifiutò l'idea dando la priorità agli studi rispetto al calcio. Intanto, Adu a 13 anni firma il suo primo contratto di sponsorizzazione da parte della Nike, dal valore di 1 milione di dollari. Oltre allo sponsor con la Nike, Adu percepisce dalla Lega americana uno stipendio di 500.000 dollari fino al 2009, che ne fanno il calciatore più pagato dall'intera categoria.
Il contratto in MLS
Un'ascesa incredibile: a 14 anni la MLS assegna il cartellino di Adu al DC United, la squadra di Washington e gli arrivano subito diverse offerte dai club europei, tra gli altri spicca il Manchester United di Sir Alex Ferguson. Nel 2003, dopo avergli fatto fare un provino di 2 settimane, il club inglese decide di non acquistarlo. Adu restò al Dc United prima di iniziare il suo girovagare per il mondo e a perdersi.
Il giro del mondo nella periferia del calcio
Dal Belenenses al Rziespor
Iniziano le girandole dei prestiti: sbarca in Europa ma al Monaco, poi per sei mesi gioca nel Belenenses, quindi all'Aris di Salonicco, dove gioca per metà stagione e viene ceduto in prestito al Benfica. Ultimo grande club perché poi Adu passa all'Ingolstadt, club della Zweite Liga tedesca, poi al Sion, squadra della Super League svizzera, e il Randers, militante nella Superligaen, fino al Rizespor.
L'ultima tappa: in terza divisione svedese
La discesa non sembra avere limiti: ritorna il MLS al Philadelphia per poi andare in Brasile, tornare in Europa per giocare prima in Serbia e poi in Finlandia, quindi facendo ritorno in America nel Tampa Bay. E non è ancora finita perché l'ultima tappa della sua avventura sembra infatti indirizzarlo verso l'Oskarshamns AIK, terza serie svedese. Stando a quanto riportato dall'Aftonbladet, Adu sarebbe atteso questa settimana in Svezia per definire l'accordo. A soli 28 anni però, Adu rischia di non vedere fermare il proprio giro del Mondo. Nella periferia del calcio che conta.