Francia, Rabiot scrive una lettera per giustificare l’esclusione dalla lista delle riserve
Non si placano le polemiche per la mancata convocazione da parte della Francia di Adrien Rabiot ai Mondiali 2018 e dopo le dichiarazioni di Didier Deschamps, che aveva incluso il centrocampista del Paris Saint-Germain nella lista delle riserve, ecco pronta la replica. In una lettera aperta pubblicata da RTL, il centrocampista del PSG ha spiegato la sua decisione di non voler far parte di un elenco di subentrati: "Penso che la scelta del tecnico non risponde ad alcuna logica sportiva. Non permetto a nessuno di parlare a nome mio e della mia relazione con il resto della squadra". Questa è la lettera completa scritta da Adrien Rabiot e pubblicata da RTL e sul suo profilo Facebook:
Sospettavo che la mia decisione avrebbe fatto discutere ma mi rammarico di essere oggetto di caricature come un giovane giocatore immaturo, incapace di misurare la portata delle sue azioni. Fare il calciatore è il mio mestiere e il calcio è prima la mia passione. Per arrivare al livello più alto ho lavorato tantissimo. Tutto quello che ho oggi l'ho conquistato sul campo. E poi ho un sogno, come tutti i calciatori, è giocare per il mio paese.
Indossare la maglia blue è per me un onore, un orgoglio. Vincere con la Francia, vincere per la Francia, è una missione. Dall'età di 15 anni ho difeso i colori della Francia in tutte le categorie delle giovanili, fino a raggiungere la squadra A. Ho la cultura della Francia. Non permetto a nessuno di parlare a mio nome della mia relazione con la squadra francese.
Dalla mia prima convocazione con la squadra A, come riserva nel maggio 2016, ho giocato con il mio club, il PSG, un grande d'Europa, 88 partite di cui 13 in Champions League, segnato 9 goal e sono stato premiato con sette trofei. Se ho deciso di togliermi dalla lista delle riserve è perché ritengo che la scelta del selezionatore nei miei confronti non risponda ad alcuna logica sportiva perché in tutti questi anni il messaggio era chiaro, sono le prestazioni in club che aprono le porte della selezione di Francia. Sono un concorrente senza scrupoli ma sono anche un uomo e avrei voluto essere considerato tale. Non parlerò male dei calciatori selezionati. Ringrazio Monsieur Le Graët, le président de la Fédération, per aver sottolineato l'aspetto esemplare del mio comportamento negli ultimi otto anni. Infine, accetto e accetterò tutte le conseguenze della mia scelta con il sostegno della mia famiglia e dei miei cari.