Foggia, De Zerbi e i giocatori scappano dall’assalto dei tifosi

I bei tempi del "Foggia dei miracoli" di Zdenek Zeman sono ormai un ricordo sbiadito. La società pugliese è, attualmente, vicina al vertice della classifica del girone C di Lega Pro ma lontana dal tornare quel club che stupì tutti in Serie A nei primi anni novanta. Il clima non è dei migliori intorno ai ragazzi di Roberto De Zerbi e ciò che è successo al ritorno della squadra da Andria, rischia di rendere ancora più ingestibile la situazione. A causa della sconfitta per 3-0 contro la Fidelis, circa duecento tifosi rossoneri hanno assalito il pullman della squadra che – di ritorno dalla trasferta – era giunto nei pressi dello stadio ‘Zaccheria' di Foggia. Un agguato compiuto con mazze e spranghe che ha provocato danni alle cose e lesioni alle persone: saliti sul bus, i facinorosi hanno assalito anche i calciatori, uno di essi è rimasto lievemente ferito dopo aver ricevuto un pugno. La polizia ha in corso indagini per identificare i teppisti, la procura di Foggia ha avviato un'indagine prefigurando come ipotesi di reato rapina (sarebbero stati rubati anche effetti personali), violenza privata e lesioni personali.
L'arrivo della Polizia ha, in qualche modo, calmato la furia degli ultrà e permesso al conducente del pullman di scappare in un luogo sicuro con giocatori e staff ancora a bordo. "Una folle aggressione, quasi un agguato – ha raccontato Danilo Coppola, responsabile dell'Aic per la Lega Pro -. Sul bus sono saliti alcuni violenti con mazze, spranghe e bastoni. C'è stata una baruffa, sono volati schiaffi e un calciatore è stato colpito da un pugno. La squadra alla fine è scappata dalla città".
De Zerbi vicino all'esonero
La sconfitta nel derby con la Fidelis, partita a cui i tifosi tenevano molto, ha dunque incrinato ancora di più il rapporto tra la squadra e la parte più accesa del tifo e messo ancor di più in un angolo Roberto De Zerbi. Il tecnico rossonero, infatti, dopo aver rischiato l'esonero nelle scorse settimane è ora appeso ad un filo molto sottile. La società non è contenta dell'operato del 36enne allenatore bresciano e, in queste ore, sta decidendo il da farsi. Il futuro dell'ex giocatore di Milan, Napoli e dello stesso Foggia, è legato al responso della riunione che i dirigenti stanno avendo dopo il pesante ko nel derby contro la Fidelis. Dirigenti che avevano abbandonato lo stadio di Andria con il volto scuro, prima del fischio finale dell'arbitro e subito dopo aver ordinato il silenzio stampa a tecnico e giocatori. I tifosi, rimasti a Foggia perché la trasferta era stata vietata per motivi di ordine pubblico, si sono fatti vedere (e sentire) al rientro in città della squadra.