Flop ed errori clamorosi: gli “strani casi” della storia del mercato di riparazione
Il mercato di riparazione a volte regala delle grandi sorprese. Negli ultimi anni alcuni grandi colpi sono stati fatti proprio nella sessione di gennaio, ma non sempre è così. Infatti, non di rado si sono registrati alcuni trasferimenti di giocatori strapagati che poi non hanno mantenuto le aspettative oppure degli errori di strategia clamorosi. Ecco alcuni "strani casi" avvenuti nel mercato invernale con protagonista le squadre di Serie A negli ultimi 25 anni.
Il pasticcio di Luis Figo
Più che da un giocatore sopravvalutato, iniziamo la nostra carrellata da un caso singolare. Era dicembre 1994, il Parma di Nevio scala era in testa alla classifica seguito ad una sola lunghezza di distanza dalla Juventus. Entrambi i club hanno puntato sullo stesso giocatore per rinforzarsi nel mercato di gennaio, vale a dire un esterno 23enne che sta facendo benissimo in Portogallo con la maglia dello Sporting Lisbona. Il suo nome è Luis Figo. Il pasticcio lo combina proprio il lusitano che firma un preaccordo con entrambe le squadre, costringendo la Fifa ad annullare entrambi i contratti e vietare l’Italia al calciatore per due anni. Poco male per il calciatore che andrà poi al Barcellona e farà una grande carriera.
I due flop di Edmundo
Nel gennaio del 1998 la Fiorentina di Vittorio Cecchi Gori ingaggia l’attaccante brasiliano Edmundo per 13 miliardi di lire, ma la sua esperienza con la maglia viola non è felicissima anche a causa della sua “voglia di Carnevale di Rio de Janeiro”, e così dopo una stagione e mezza i toscani lo rispediscono in Brasile. Ma nel 2001, sempre nella sessione di mercato invernale, il Napoli lo riporta in Italia, ma i risultati sono ancora peggiori di quelli ottenuti a Firenze: 17 presenze, 4 reti e partenopei retrocessi in Serie B al termine della stagione.
Gilberto, l’erede di Roberto Carlos
Nel gennaio 1999 i principali flop delle squadre di Serie A sono stati addirittura tre. L’Inter acquista il terzino sinistro brasiliano Gilberto dal Cruzeiro raccomandato da Ronaldo “il Fenomeno”. Doveva essere l’erede di Roberto Carlos e invece si è rivelato un clamoroso flop, per lui solo due presenze da subentrato in maglia nerazzurra e viaggio di sola andata verso il Brasile al termine della stagione.
Esnaider, che flop alla Juve
Altra meteora acquistata durante quella finestra di mercato è l’argentino Juan Esnaider. La Juventus lo prese per 12 miliardi di lire dall’Espanyol e doveva essere il sostituto dell’infortunato Del Piero. Rimase in bianconero un anno e collezionò 16 presenze in campionato senza riuscire mai a trovare la via della rete.
L’inutilizzato Coloccini
Nella sessione invernale della stagione successiva il grande abbaglio lo prende invece il Milan. I rossoneri acquistano dall’Atletico Madrid l’attaccante spagnolo José Mari per 40 miliardi di lire e non solo. A luglio i meneghini avevano prelevato dal Boca Juniors anche il difensore argentino classe '82 Fabricio Coloccini che arrivò poi a Milanello a gennaio per 15 miliardi di lire. In cinque stagioni, molte delle quali passate in prestito tra Liga e campionato argentino, il centrale ha collezionato solo 5 presenze in maglia rossonera (una sola in Serie A) tra le fila del Diavolo, prima di essere ceduto definitivamente al Deportivo La Coruna per 5 milioni di euro.
“El Gordito” Cassano
Nel gennaio del 2006 il flop parte dall’Italia e arriva in Spagna, niente meno che al Real Madrid. Le Merengues hanno infatti acquistato dalla Roma un Antonio Cassano ingrassato e fuori forma, che si guadagnò immediatamente l’appellativo di “El Gordito”. La sua esperienza con i Blancos si concluse l’anno successivo quando sulla panchina madridista c’era l’italiano Fabio Capello che lo mise addirittura fuori rosa.
Lo "smantellamento" della Samp: dalla Champions alla B
Nella sessione di mercato invernale della stagione 2010/2011 la Sampdoria è al centro del caso più clamoroso. Infatti, dopo aver perso il preliminare di Champions League con il Werder Brema , i blucerchiati cedono prima Giampaolo Pazzini al Milan e poi Antonio Cassano (già da mesi fuori rosa) all'Inter. Ridimensionamento, ma si pensa comunque di riuscire ad ottenere una "salvezza tranquilla" e invece è l'inizio del tracollo. A fine campionato infatti arriva la retrocessione in Serie B. E menomale che si chiama mercato di "riparazione".