Fiorentina, Montella: “Voglio restare qui, la società sa come la penso”
Vincenzo Montella serra i ranghi: la sua Fiorentina è chiamata a vincere domani sera contro la Dinamo Kiev all'Artemio Franchi e centrare così il traguardo delle semifinali di Europa League, ultimo obiettivo rimasto alla formazione gigliato dopo l'eliminazione dalla Coppa Italia e le sconfitte in campionato che ne hanno pregiudicato in maniera (probabilmente) irreversibile la corsa alla qualificazione alla prossima Champions League. Unico risultato possibile la vittoria o al massimo un pareggio senza reti: l'uno a uno, replica del match di Kiev, porterebbe ai supplementari, mentre i pareggi con più reti porterebbero la formazione ucraina in semifinale, così come un loro successo a Firenze.
Il tecnico viola capisce la difficoltà del momento: la Fiorentina si è spenta proprio sul più bello, e cioè quando l'innesto di Salah sembrava aver capovolto i rapporti di forza del nostro campionato. Ed invece sono arrivate le sconfitte contro la Juventus (0-3 in casa in semifinale di Coppa Italia), il Napoli (3-0 al San Paolo in campionato), il pari di Kiev e lo scivolone interno contro il Verona (0-1 nel posticipo di lunedì sera). Brutti, bruttissimi presagi: ben otto reti incassate, equamente divise tra casa e trasferta, ed appena una rete fatta, quella di Kiev realizzata da Babacar che proprio contro il Verona ha terminato tre minuti dopo il suo ingresso in campo la stagione con un triste infortunio.
"Dispiace perché stava facendo molto bene", ha spiegato il tecnico Montella, "domani avremo solo Mario Gomez come attaccante disponibile. Ci saranno parecchie novità, lunedì ho fatto riposare ci avevo intenzione di far giocare titolare contro la Dinamo Kiev. Giocheranno coloro che hanno la migliore condizione fisica, così come contro il Verona", ha aggiunto. Montella che del futuro, proprio, non vuole sentire lontano da Firenze. "Io voglio rimanere qua, la società sa cosa ne penso. Quando capirò di non poter dare più nulla alla squadra, sarò il primo a farmi da parte. Ma questo momento non è ancora arrivato. E non è un problema di clausola ma di parola data".
