Fiorentina-Inter 1-2, pronta e bella la risposta nerazzurra: il Milan è a -5
Grazie al quarto gol di Pazzini in quattro partite in nerazzurro, l'Inter riprende a volare e a sperare in quello che è al momento il sogno più grande: riacciuffare il Milan capolista e riprendersi quello scudetto che – causa una prima parte di stagione negativa – dista ancora 5 punti.
Pochi punti, se solo si pensa che a dicembre erano 13. Un abisso diventato un fosso, da colmare adesso con calma e con tranquillità. La calma e la tranquillità dei forti, dei più forti stando a quanto dice Leonardo. Il tecnico brasiliano ha tirato fuori gli attributi in conferenza, i suoi uomini l'hanno fatto in campo, scalciando via le critiche dopo la sconfitta contro la Juventus e facendo dimenticare il gol decisivo di Matri.
Si parlava di mal di trasferta dell'Inter, prima di Firenze e l'Inter cosa fa? Va a vincere fuori casa, contro una formazione che davanti al proprio pubblico non perdeva da 7 incontri. Risposta da campioni, nel segno di un sempre più determinante Pazzini e di un devastante Eto'o sulla trequarti, intelligente compagno che si trasforma in rifinotre quando capisce che serve anche questo per il bene del gruppo.
La Fiorentina è stata un'avversaria seria, un test probante che l'Inter ha saputo superare quasi a pieni voti. Queste le note positive, ma non tutto cio' che brilla è oro.
Firenze ha anche sottolineato alcuni limiti nerazzurri. Se contro la Juventus non era tutto da buttare, contro i viola non è tutto da salvare. Il primo tempo ad esempio, è da dimenticare. Al di là dei gol, l'Inter ha sofferto e patito oltre il normale e solamente grazie a Julio Cesar e ad un portentoso Ranocchia si è evitato il disastro. Nagatomo ha pagato l'emozione dell'esordio ed è da rivedere con più calma, Cambiasso e Zanetti si sono presi un pomeriggio di pausa e Maicon deve ripassarsi la lezione su come si difende. Visto che è un difensore prima di tutto, anche se come cursore di fascia è tra i primi al mondo.
Ma il Milan è a -5, adesso e questo è ciò che più conta: il bello deve ancora venire.