Fiorentina, Gomez si ribella: “Il mio digiuno da gol? Critiche ingiuste”

Tornato a gonfiare la rete nella recente trasferta di Cagliari, Mario Gomez prende la parole a poche ore dal pareggio senza reti contro la Juventus. Per l'attaccante tedesco, la zampata del Sant'Elia è stata un pretesto per togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Intervistato in Germania, dalla rivista "Kicker", l'ex attaccante del Bayern Monaco ha evidenziato un certo nervosismo per le critiche ricevute: "Molti hanno parlato dei 259 giorni di digiuno, nessuno ha però detto che molti di questi (200, ndr) son passati fra infortunio e vacanze estive – ha sbottato l'attaccante viola – La notizia era la mia astinenza da gol, non i motivi. Mi veniva chiesto "quanto torni?" e non "come stai?". Siamo dei privilegiati ma, spesso, non veniamo trattati come uomini ma come show man". Nella lunga intervista concessa ai colleghi tedeschi, Super Mario ha poi svelato un curioso retroscena: "Non mi era mai capitato, in tutta la mia carriera, di restare fuori per così tanto tempo – ha confessato Gomez – Mi sono addirittura comprato un tavolo da ping pong per cercare quell'adrenalina sportiva che tanto mi mancava. Il problema era che dovevo giocare seduto, a causa del dolore al ginocchio".
Mi manda Tomasson – Ora che l'incantesimo si è spezzato, Mario Gomez vuol tornare a far sognare i tifosi della Fiorentina.Tra poche ore toccherà al Cesena, del nuovo tecnico Ballardini, testare da vicino le volontà del panzer tedesco: "Al rientro, durante le prime gare, ero molto inquieto e anche gli autismi di squadra non funzionavano – continua Gomez – Le critiche, non mi hanno poi aiutato. Nella mia carriera mi è capitato spesso di giocare male, ma i gol arrivavano e venivo trattato come un re. Contro il Cagliari ho avuto una palla gol e ho voluto calciarla così forte da mandare il portiere in porta con la palla. E' andata male, ma mi sono rifatto poco dopo con il gol. In quel momento ho pensato a Jon Dahl Thomasson. Ho giocato con lui a Stoccarda ed era un maestro e un esempio per me. Non cercava mai la potenza, solo la precisione. Finalmente sono tornato al gol: una vera liberazione. Dopo una stagione nella quale sono svaniti tutti i miei obiettivi, avevo proprio bisogno di una soddisfazione come questa".