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La morte del calciatore Davide Astori

Fiorentina, Batistuta piange per Astori: “Sono rimasto scioccato, senza parole”

L’ex idolo del Franchi ha voluto mandare un lungo messaggio al popolo viola: “Sono dall’altra parte del mondo, ma vorrei essere a Firenze per dare l’ultimo saluto ad Astori, insieme alla mia gente. Davide era un esempio assoluto”.
A cura di Alberto Pucci
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Le lacrime per la tragica scomparsa di Davide Astori continuano a bagnare il volto di familiari, amici, colleghi e tifosi. La notizia della sua morte, tanto dolorosa quanto inaspettata, ha fatto il giro del mondo ed è arrivata anche a Reconquista, città argentina situata nella Provincia di Santa Fe e famosa per aver dato i natali a Gabriel Omar Batistuta: uno degli idoli della tifoseria della Fiorentina. Con una lettera trasmessa all'Ansa, l'ex attaccante viola ha voluto partecipare al dolore di tutto il popolo viola per la straziante vicenda che ha colpito la squadra e la città.

Sono dall'altra parte del mondo, ma vorrei essere a Firenze per dare l'ultimo saluto a Davide, insieme alla mia gente. Quando a Reconquista è arrivata la terribile notizia del decesso del nostro capitano, ho avuto la stessa vostra reazione: sono rimasto scioccato, senza parole. Per la morte con c'è mai risposta, ma stavolta è stata pazzesca. Un calciatore che muore dormendo è qualcosa di incredibile, inspiegabile, inaccettabile. Un trauma che colpisce una comunità, in particolare il nostro mondo.

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Sempre molto vicino alle vicende della sua ex squadra, l'ex attaccante argentino ha poi concluso la sua lettera con un commovente paragone con Giancarlo Antognoni.

Non conoscevo di persona Davide , ma i miei amici fiorentini mi avevano sempre presentato uno splendido ritratto di lui. In campo parlavano classe e bravura, fuori lo spessore era ancora più alto. Mi raccontano che fosse sempre impegnato sul fronte della solidarietà e della beneficenza. Nello spogliatoio un leader silenzioso, ma determinato. Davide era un esempio assoluto

La Fiorentina aveva fatto bene ad affidargli la fascia perché Davide prima di tutto era un uomo vero. E per me questo nella vita resta l'elemento decisivo. Ho sempre pensato che la storia viola avesse un solo capitano, il mio fraterno amico Giancarlo Antognoni. D'ora in poi ne avrà due, per sempre. Cerchiamo di onorare al meglio la memoria di Davide e soffochiamo di affetto Francesca, Vittoria e i suoi familiari. Un abbraccio a tutta la Fiorentina e un bacione a Firenze

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