Filippo Romagna, dalla Primavera ai big della Juventus
E’ capitano della Primavera della Juventus e dell’Italia Under 17. Conte lo volle assieme ai ‘più grandi' e gli spalancò le porte della ribalta continentale (Europa League) in occasione delle gare contro Trabzonspor e Fiorentina. Filippo Romagna, 17 anni, è riuscito a farsi apprezzare anche da Massimiliano Allegri che ha avuto parole di elogio per il ragazzo abituato a bruciare le tappe così come a giocare d'anticipo. "E' bravo, e nell’eventualità andrà in campo lui – ha ammesso il tecnico alla Gazzetta qualche giorno fa – . L’età conta poco di fronte a qualità assolute". Investitura ufficiale, incoraggiamento e fiducia nelle doti del giovane calciatore in panchina nella sfida contro la Lazio (anticipo della dodicesima giornata di campionato, la prima dopo la sosta per gli impegni della Nazionale). L'emergenza nel reparto arretrato ha fatto sì che scalasse le gerarchie, spulciando la rosa a disposizione l'ex milanista ha vagliato le alternative e lo ha ritenuto all'altezza della situazione. Barzagli e Caceres fermi per infortunio da tempo (l'obiettivo è averli a disposizione per il derby con i granata), Ogbonna indisponibile per noie muscolari recenti: l'ex Toro è stato addirittura costretto a lasciare il ritiro degli Azzurri a Coverciano. E allora tocca al Romagna, orgoglio di Fano, tra i talenti emergenti assieme a Mastour (16enne, fantasista del Milan che il Barça avrebbe voluto portare nella ‘cantera') e a Scuffet, portiere dell'Udinese che grazie all'ottimo rendimento della scorsa stagione attirò l'attenzione perfino dell'Atletico Madrid vice campione d'Europa.
Due anni fa, l'allora allenatore della Primavera (Marco Baroni, oggi sulla panchina del Pescara in B) gli regalò la gioia della promozione dagli Allievi nonostante fosse più giovane rispetto ai limiti previsti dalla categoria. Pure lui era rimasto sorpreso dalle caratteristiche e dalla disinvoltura con la quale Romagna era capace d'interpretare il ruolo di leader e regista del reparto arretrato. Un centrale moderno, però: non solo capace (e bravo) a distruggere l'azione avversaria ma anche d'impostare l'azione, fino a calarsi nella parte del ‘volante', quello che si sudamericani hanno ribattezzato come mediano basso. Buona tecnica, visione di gioco, piede caldo… proprio come il suo idolo, Andrea Pirlo. Filippo (lo) studia e da grande sa già cosa vuol fare.