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Figc, Tavecchio in piena: “Prova tv per i razzisti e un aiuto concreto al CT Conte”

L’inchiesta “Fuorigioco”, la prova tv che non c’è per gli insulti razzisti in campo, il CT furibondo per un calendario anti-Nazionale: il presidente FIGC prova a dare una risposta a tutto. Anticipando la finale di Coppa Italia per dar spazio all’Italia, cambiando le regole per il giudice sportivo e pronto a punire i “mariuoli” che infangano l’onorabilità del calcio.
A cura di Alessio Pediglieri
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E' un periodo difficile per il calcio italiano. Il presidente della FIGC Carlo Tavecchio lo sa e prova a non nascondersi per una volta dietro al classico dito. I temi sono vari e scottanti, tra un calendario che scontenta la Nazionale e il suo CT, l'ennesima inchiesta che sta mettendo in ginocchio ancora una volta il nostro pallone e la piaga dilagante del razzismo e delle offese che ha tenuto banco in queste ultime settimane. Tutti argomenti di attualità cui dare risposte, precise e definitive. E così nell'ultimo consiglio di Lega, il numero uno della Federcalcio ha provato a fare il punto.

Iniziando da Antonio Conte e la Nazionale azzurra, Tavecchio ha confermato di non restare indifferente ai lamenti del CT. Il calendario non aiuta il lavoro del tecnico dell'Italia che lamenta partite troppo ravvicinate e la mancanza di poter sviluppare il tema degli stage che dovrebbero aiutare i giocatori convocati: "se ci fosse la comprensione di anticipare credo che questo possa essere di aiuto al ct Antonio Conte. C'è effettivamente rivedere, nel rispetto dell'evolversi della competizione, la data della finale della Coppa Italia per consentire l'avvio del raduno della Nazionale come da precedenti indicazioni".

Poi il tema degli insulti e del razzismo. Con contorno di prova tv. Sullo sfondo le parole di De Rossi a Mandzukic in Juventus-Roma e la mancanza di una squalifica al giocatore da parte del giudice sportivo visionando le immagini: "La prova televisiva deve diventare centrale: vogliamo permettere agli organi giudicanti di valutare nel miglior modo possibile e in maniera corretta i diversi casi. Il mio impegno è di portarlo in questa direzione.  Non possiamo cambiare le regole in corso d'opera durante il campionato, perché significherebbe cambiare metodi di giudizio, ma in estate mi impegnerò in prima persona".

Infine lo scandalo di "Fuorigioco" con le false fatturazioni e un'inchiesta che coinvolge top club dirigenti di prima qualità e giocatori: "Ci sono degli indagati e loro risponderanno dei fatti e spero chiariscano la loro posizione. In caso di sentenze definitive si giudicherà, abbiamo preso atto della situazione questa mattina ma è presto per esprimersi. Il nostro interesse non è difendere i mariuoli, noi difendiamo le persone per bene, un sistema che raccoglie 23 milioni di sportivi italiani che tifano per il calcio"

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