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Fifa, nasce il Mondiale a 48 squadre: l’Europa ne porterà 16

Dopo la decisione del presidente Gianni Infantino, prende corpo il nuovo “format” che verrà utilizzato dal Mondiale del 2026. Nel summit che si è svolto a Zurigo, la Fifa ha deciso i criteri per l’assegnazione dei posti disponibili per le varie confederazioni.
A cura di Alberto Pucci
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La data del prossimo 9 maggio, quando si riunirà il consiglio direttivo della Fifa, potrebbe passare alla storia e segnare una svolta importante per il mondo del calcio. In quell'occasione, infatti, verrà probabilmente ratificato il documento che i vertici di Zurigo hanno generato nella riunione di poche ore fa. Davanti al presidente Gianni Infantino, i delegati della Fifa hanno infatti tracciato le linee guida per l'assegnazione dei posti disponibili, al Mondiale del 2026, per le varie confederazioni. Il famigerato Mondiale a 48 squadre vedrà il paese organizzatore qualificarsi direttamente alla manifestazione, con l'Uefa che porterà 16 nazionali alla fase finale. Insieme alle squadre europee, troveranno posto 8 asiatiche, 9 africane, 6 della Concacaf (Nord e Centro America), 6 della Conmebol (Sudamerica) e 1 per la Ofc (Oceania).

Rummenigge non ci sta

Due giorni prima del 67° congresso Fifa, nel Bahrain si discuterà della sostanziale modifica al "format" del campionato del mondo. Una formula che, oltre alle squadre sopracitate, metterà in campo anche altre nazionali che accederanno alla fase finale grazie ad un torneo di ripescaggio a sei squadre. Da questo torneo, che coinvolgerà una selezione a confederazione (esclusa la Uefa) e un'altra formazione appartenente alla confederazione che ospiterà il torneo, usciranno altre due nazionali qualificate per la fase finale. L'allargamento a 48 squadre, non è però andato giù ai club di tutta Europa.

A far sentire la voce del malcontento, ci ha pensato Karl-Heinz Rummenigge: "A Zurigo sanno che non siamo contenti del fatto che abbiano aumentato del 50% il numero delle squadre partecipanti al Mondiale – ha tuonato il dirigente tedesco – Il modo in cui è stata presa questa decisione e la trasparenza nel processo decisionale sono inaccettabili dal nostro punto di vista. Sfruttano i nostri giocatori, i nostri dipendenti per il Mondiale e abbiamo tutto il diritto di trovare una soluzione. Siamo arrivati ad un punto in cui i calciatori giocano troppe partite, si pensa più al calcio che alle questioni finanziarie e politiche".

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